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28/05/2015 | ID: 1022 |
NON È UNA VITA FACILE QUELLA DEI CANDIDATI “MI FAI UN FAVORE?” |
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inviato da Claudio Summa per Lista Movimento 5 Stelle Avigliano |
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TESTO COMUNICATO NON FORMATTATO |
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Mica è semplice racimolare le preferenze girando casa per casa, quartiere per quartiere in perenne e instabile concorrenza con rivali e finti amici. A forza di vagabondare, può capitare che, a un incrocio, si imbocchi una strada lastricata di buone intenzioni che conduce direttamente all'inferno del voto di scambio. Che funziona in modo molto semplice: io ti pago e tu segni il mio nome (o quello del mio partito) sulla scheda. E il gioco è fatto. Viene da credere che il meccanismo del voto di scambio sia un sistema accettato dalla politica italiana al punto che un leader può addirittura permettersi di promettere una cosa e, in cambio di quella sola promessa, chiedere il voto. (ricordate gli 80 euro di Renzi e prima il patto di Berlusconi sull’ICI). La democrazia è esattamente il contrario, perché promettere una sola cosa significa escludere tutti gli altri diritti. E non può più funzionare così. Tra poche ore saremo chiamati al voto per il rinnovo del consiglio Comunale e per la vecchia politica le elezioni si vincono favore per favore, promessa per promessa. Se televisioni e carta stampata ci abituano - o forse ci distraggono - con un dibattito che sembra giocarsi tra i candidati sindaci, è sul piano locale porta a porta che tutto viene definito attraverso un uso del voto che non rispetta il sillogismo ti scelgo perché condivido il tuo programma. Quanto piuttosto ti voto perché mi hai fatto un favore, perché me lo farai, perché sei in grado di farmelo. E speriamo non poter dire domani “ti voto perché mi paghi per eleggerti”. Le testimonianze raccolte sulla rete e sui social network sono testimonianze di altre regioni, di altri paesi, esperienze terribili per chi apre la porta di casa. Noi speriamo che quanto segue non accada mai ad Avigliano, che nessun candidato o ri-candidato si permetta di chiedere il voto ai cittadini in cambio di qualcosa. C'è poi chi ha ricevuto la richiesta di un voto in cambio di un mutuo agevolato: niente voto, niente mutuo. La sostanza, per i candidati e ri-candidati, è la seguente: gli elettori devono rinunciare alla possibilità di esprimere, con il proprio voto, la volontà del cambiamento perché il loro voto è un favore in cambio di un favore. Nessun ri-candidato spiegherà mai in alcun modo le ragioni vere della propria ri-candidatura. Nessun candidato spiegherà mai chi è il suo vero fiancheggiatore. Il voto che ci apprestiamo a esprimere cadrà in un quadro politico del tutto condizionato da fenomeni "fisiologicamente patologici" e che durano da più di 25 anni. Incideranno moltissimo i voti acquistati con le promesse e le offerte mirabolanti che da più parti giungono, salvo venire disattese subito dopo le elezioni. È il momento di difendere noi il valore e il senso del nostro voto e del nostro diritto a esprimerlo. Chi legge non può far finta di nulla. |
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