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26/11/2015
ID: 1177
DICHIARAZIONE DI VOTO SULLA LEGGINA, INCOSTITUZIONALE, IN SANITÀ
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
 

TESTO COMUNICATO NON FORMATTATO

Dichiarazione di voto sulla leggina, incostituzionale, in Sanità Presidente e Colleghi, vorrei ricapitolare la situazione per spiegare ai Lucani cosa accade e cosa si vuole approvare oggi, 25 Novembre 2015. Tutto nasce da una direttiva europea la n. 34 del 2000. Questa direttiva prevede un periodo minimo di riposo giornaliero di undici ore consecutive per un periodo di ventiquattro ore e la durata settimanale del lavoro limitata in media a 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario, per ogni periodo di 7 giorni, sia per i lavoratori privati che per quelli pubblici. Cosa ha fatto l’Italia? Si adegua solo tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 e solo parzialmente, perché esclude dall’applicazione il comparto sanitario. Ovviamente, nel 2012 parte l’ammonimento dell’Unione Europea e, nell’estate del 2014, scatta la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. A tutto ciò si aggiungono già due sentenze della Corte di Giustizia europea che sanciscono il diritto al risarcimento per la mancata attuazione del turno minimo di riposo e per la mancata osservanza della Direttiva da parte dello Stato (Fuss 1 e 2). Il Sindacato dei Medici ha già, ad oggi, avviato 5.000 ricorsi contro lo Stato per la violazione della direttiva europea 88 del 2003. Il nostro Paese emana, quindi, la legge 161 del 2014 che estende anche al personale delle aree dirigenziali e del ruolo sanitario la normativa europea. Ma, poiché in Italia c’è sempre un ma, procrastina l’entrata in vigore della norma al 25 Novembre 2015, ovvero oggi. Oggi, quindi, viene meno la norma nazionale che prevedeva la deroga all’applicazione della direttiva comunitaria alla disciplina sui riposi e sui turni di lavoro per il comparto sanitario, già di per sé, fonte, come detto, di procedura di infrazione. Se fino a ieri c’era una qualche copertura nazionale, oggi non c’è più. Se fino a ieri, i Direttori Generali, i Direttori Amministrativi, i Direttori del personale, i Direttori di UO, ciascuno per le proprie competenze, non avevano responsabilità per il mancato adeguamento della turnistica alla normativa europea, oggi, sì. Ovviamente questo è un problema che investe tutte le Regioni italiane. Non ci sfugge che la politica del vostro Premier Renzi, con il blocco del turnover e la riduzione del “Fondo sanitario nazionale”, quello che finanzia tutti i fabbisogni regionali, di altri 4 miliardi (da 115 mld 444 milioni a 111 mld), non fa altro che produrre altri danni ad un settore che era il vanto dell’Italia, il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Ma tant’è. Le Regioni sono obbligate ad adeguarsi. Cosa accade in Basilicata? In Basilicata accade che i Direttori generali, in carica dal Dicembre scorso, si ricordano, solo due giorni fa, di deliberare l’attuazione di “appositi processi di riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture e dei servizi dei propri enti sanitari”, adeguamento previsto dalla legge 161 del 2014. La domanda è: se ci sono già i provvedimenti per la riorganizzazione a cosa serve questa legge? A cosa serve procrastinare di 6 mesi l’applicazione della norma nazionale? Serve perché questi adeguamenti sono solo teorici.Serve a coprire le responsabilità di chi, ai vertici del Dipartimento regionale, dovendo dare impulso e dovendo vigilare sulla attuazione della prescrizione normativa, non lo ha fatto. Serve a coprire le responsabilità di chi, Assessore e Direttore, in 12 mesi, non si è posto il problema di come fare per evitare il collasso del Sistema Sanitario Regionale. Serve a coprire le responsabilità di chi, in 11 mesi dalla nomina, si ricorda, solo 2 giorni prima della scadenza di applicare la legge. Serve a coprire le responsabilità di chi, da oggi, per la violazione delle norme sui riposi e sui turni settimanali risponderà in prima persona. Per tali violazioni, infatti, sono previste sanzioni amministrative a carico del dirigente responsabile (Direttore di UO, Direttore del personale o Direttore Amministrativo in base all’organigramma aziendale e ai profili di responsabilità) fino a un massimo di 780 euro e 630 euro (violazione art. 4 e 7 del DLgs 66/2003) da moltiplicare per ogni evento lesivo del diritto dei medici e degli infermieri e per il numero dei dipendenti coinvolti. E anche il rischio di denunce penali. Ecco a cosa serve il disegno di legge che volete approvare. Ecco qualcosa a cui noi non vogliamo partecipare: la copertura delle responsabilità di chi riveste quei ruoli perché amico degli amici. I vostri amici. Inoltre, la Regione Basilicata, approvando questo disegno di legge, andrebbe a violare, non solo la norma nazionale ma anche quella comunitaria con un solo atto. Ci sono in questo disegno di legge, responsabilità amministrativa, legislativa e politica. C’è illegittimità costituzionale? Sicuramente. E questa sarà solo l’ultima dichiarazione di illegittimità a carico della legislazione regionale di questi ultimi due anni. Stiamo battendo un record. Sempre declianato in senso negativo. Se la legge nazionale ti impone di “attuare appositi processi di riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture e dei servizi dei propri enti sanitari” entro oggi e la Regione risponde che “entro il 31 Luglio 2016, adotta provvedimenti di riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture e dei servizi dei propri enti sanitari”, non ci sfugge che la razionalizzazione e la riorganizzazione non avverranno neanche per la prossima scadenza che state fissando. Entro oggi, noi avremmo dovuto attuare già i processi imposti dalla legge 161. Emanare solo i provvedimenti, senza attuarli concretamente non è lontanamente paragonabile all’adempimento chiesto dalla normativa nazionale e europea. Arriverà una sanatoria dal Governo nazionale? No. E questo il Governo regionale dovrebbe saperlo, visto che è stato comunicato nell’ambito della Conferenza delle Regioni. La proroga di 60 giorni richiesta in ambito della predetta Conferenza, 60 giorni, non 6 mesi come previsto dal disegno di legge che si vuole approvare, non ci sarà. Le altre Regioni, che pure speravano in un provvedimento che spostasse di due mesi l’ingresso del turno lavorativo europeo, si sono già mosse nel senso della riorganizzazione. La Basilicata, invece, non ha fatto nulla. E ora? Ora è emergenza. Questa è la mentalità imposta da 40 anni di gestione della vostra classe dirigente: la cultura dell’emergenza. Sì. Voi avete instillato la cultura dell’emergenza. Proroghe, deroghe, soluzioni all’ultimo minuto. Soluzioni che sono solo palliativi al problema che si ripresenta, dopo poco, più complesso e più grave. E la classe politica? Non ha vigilato su tutto ciò. E oggi è pronta a ribaltare sul Consiglio regionale responsabilità politiche che sono tutte del Governo regionale. Troppo semplice pensare di stilare un disegno di legge, convocare con urgenza le commissioni consiliari e anche il consiglio per poter dire: “abbiamo fatto”. Quindi se da un lato c’è stata l’inerzia dell’apparato c’è, dall’altro, quella della politica che è rappresentato dal duo Pittella / Franconi, la quale anche oggi si dimostra ‘invisibile’. Ritengo inutile dilungarmi sulla questione. Oggi, rispetto al solito vizio di coprire le responsabilità, perché questo sta accadendo, noi richiediamo con forza le immediate dimissioni dell’Assessore Franconi, del Direttore generale Pafundi e di tutti e quattro i Direttori generali della Aziende sanitarie regionali. Ora sarebbe il caso di conoscere le intenzioni del Presidente Pittella in merito alle singole responsabilità. Farà, come al solito, finta che nulla sia accaduto o inizierà ad adottare gli idonei provvedimenti nei confronti dei responsabili affinchè i Lucani comincino a percepire che, anche in Regione Basilicata, chi sbaglia paga? Potenza, 25 Novembre 2015 Gianni Rosa, Consigliere regionale
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