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L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI AVIGLIANO PROTAGONISTA A “CHI L’HA VISTO?”: SCOMPARSO IL SENSO DEMOCRATICO
 
 
Solo l’azzeramento di ogni spazio di dibattito, di confronto, di approfondimento che avesse a che fare con la cultura politica, “favorito” dalle Amministrazioni degli ultimi anni ad Avigliano, può spiegare come sia stato possibile, nell’ultimo Consiglio comunale del 12 febbraio, lasciare che si infliggesse una così profonda ferita nel corpo vivo della democrazia attraverso una modifica unilaterale dello Statuto comunale ad opera dell’attuale Maggioranza che governa la nostra cittadina!

Non sarà certo il modesto aggravio dei costi della politica, conseguente all’istituzione (peraltro facoltativa) della Presidenza del Consiglio comunale introdotta dalla suddetta modifica allo Statuto, a dover destare seria preoccupazione: ciò che inquieta e deve suscitare allarme è il disprezzo delle regole democratiche - in realtà già più volte palesato dalla Maggioranza nel corso di questi pochi mesi di governo locale - attraverso la modalità con la quale il sedicente “Comitato Civico (sic!) Avigliano 2020-2025” guidato dall’avvocato Giuseppe Mecca ha inteso, unilateralmente e senza alcun confronto preliminare con le forze politiche di Opposizione, manomettere la Carta fondamentale dell’Ente locale cittadino, cioè lo Statuto comunale.

Oltretutto tale modifica dello Statuto comunale, reputato obsoleto e deficitario da più parti, specie in merito agli strumenti della partecipazione (e dunque meritevole di un’organica revisione), si sofferma su questioni che nulla risolvono se non il soddisfacimento di qualche richiesta di chi non si sente forse adeguatamente valorizzato a fronte dell’impegno profuso in campagna elettorale.

Sempre più grottesco appare, dunque, l’uso dell’aggettivo “civico”, utilizzato (in modo quantomeno creativo) nella sua denominazione dalla formazione politica che - seppur con un risultato di marcata minoranza - si è aggiudicata l’ultima tornata elettorale; appare altresì sconcertante come persino quelle persone facenti parte dell’attuale Maggioranza, con (ormai) alle spalle storie lontane dall’orientamento politico del Sindaco, abbiano supinamente accettato di infliggere un tale gravissimo vulnus alle regole democratiche condivise.

Fatica a connotarsi come più tragica o comica la posizione del consigliere di Minoranza che, pur avendo ricoperto cariche politiche ed amministrative anche di rilievo, confermando qualche difficoltà oratoria di troppo, si pronuncia con una dichiarazione di voto “favorevole in ogni caso” (!?!) adducendo disarticolate motivazioni che sembrano offendere, nel merito, quei traguardi democratici conquistati storicamente anche grazie al contributo socialista.

Infine, una sommessa considerazione: governare Avigliano con un’affermazione elettorale del 32% dovrebbe suggerire all’attuale Maggioranza (l’unica formazione in campagna elettorale a non aver mai parlato di Statuto), una maggior cautela e un maggior pudore nell’assumere decisioni che attengono al dominio delle “regole del gioco”, che andrebbero invece costruite, partecipate e condivise con tutte le “squadre in campo” (per rimanere alla metafora sportiva).

Gustavo Zagrebelsky ha definito le Carte costituzionali come “quelle regole che i cittadini si danno da sobri per ritrovarsele quando saranno ubriachi”: in questo caso, invece, la modifica dello Statuto è stata effettuata… con guida (a destra) in stato di ebbrezza!

 
inviato il 18/02/2021
da Donato Gerardi per AviglianoPossibile
per la categoria POLITICA
 
 
 
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