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Chiare nette e prive di retorica le parole del presidente Draghi pronunciate in occasione del 25 aprile: nell’onorare chi lottò per la libertà dobbiamo anche ricordarci che non fummo tutti, noi italiani, “brava gente”. Immorale non scegliere da quale parte stare”.
Ogni celebrazione rimanda inevitabilmente al concetto di “memoria”: vuoto e sterile se non si riesce a comprendere che il suo necessario insegnamento non serve a mettere tutti d’accordo, ma piuttosto a segnare le differenze. Il rischio di questi (difficili) tempi è rappresentato proprio da un certo modo superficiale e poco riflessivo di porsi di fronte alle questioni, a volte con una leggerezza al limite della sciatteria… Ancor più grave è che queste modalità vengano adottate da chi riveste ruoli istituzionali, con inevitabili ricadute sui comportamenti di una comunità come la nostra che appare ormai tra l’assuefatto ed il rassegnato, dove la capacità di approfondimento e discernimento che ha contraddistinto storicamente la gente aviglianese sembra aver lasciato il posto ad effimeri comportamenti autoreferenziali che nascondono preoccupanti assenze di contenuti. Ricordando in questi giorni Avigliano quale “terra di confino”, che, pur nell’arretratezza e nella desolazione che caratterizzava i territori lucani a quei tempi, riusciva ad esprimere profili altissimi nei campi della cultura e della politica, non può che apparire lacerante e profondo il divario esistente tra quelle generazioni e l’attuale classe politica che oggi ci rappresenta. Assistiamo attoniti, dunque, all’ennesima pantomima di un’Amministrazione che palesa costantemente la propria inadeguatezza, affrontando con la medesima leggerezza problemi ordinari come un piano neve e scelte strategiche di indirizzo programmatico come il DUP. Non ci scandalizza che si faccia ricorso continuamente e pedissequamente a documenti redatti in altri Comuni, né tantomeno la disattenzione nel non eliminare obiettivi imbarazzanti come la riqualificazione di un lungomare inesistente, ma ci sconforta la consapevolezza di trovarci difronte ad una completa assenza di idee e di obiettivi da perseguire per traguardare questo nostro territorio verso un orizzonte di sviluppo chiaro e definito. Come giustificare gli errori madornali di questo gruppo di Maggioranza che senza nessuna prudenza e umiltà si è proposto sin dall’inizio ferocemente critico verso l’inefficienza di chi li ha preceduti, autodefinendosi gratuitamente come “la migliore classe politica che Avigliano potesse esprimere”(!). Solo una responsabile ed onesta consapevolezza degli errori commessi avrebbe consentito al Sindaco ed alla sua Giunta di adottare l’unico atteggiamento comprensibile in questa circostanza, ovvero quello di chiedere semplicemente ed umilmente scusa, invece di innescare infondati, indecorosi e rissosi battibecchi con uno dei gruppi di Minoranza, che tanto hanno messo in ridicolo la nostra comunità ben oltre i confini comunali. Seppur nell’evidenza che gli errori commessi siano ascrivibili all’intero Consiglio comunale, rispetto ai quali sarebbe auspicabile un’azione coesa, decisa e coerente dei gruppi di minoranza, il biasimo maggiore è rivolto all’atteggiamento assunto dal Sindaco che, per l’ennesima volta, con ostentata presunzione ed arroganza, ha tentato maldestramente di minimizzare l’accaduto, scaricando su una società di servizi (?) e sulla scarsità di personale degli uffici comunali quelle che sono inequivocabilmente scelte politiche e programmatiche. Non nascondendo una certa inquietudine suscitata dall’affermazione “abbiamo fatto anche cose buone” e confidando che il Sindaco arrivi a comprendere che nel suo ruolo non ci si qualifica abbindolando il proprio “popolo” ma affrontando responsabilmente gli impegni assunti nei confronti dei propri concittadini, questa comunità attende ancora da questa Maggioranza risposte puntuali ai quesiti posti in questi mesi (particolarmente sulla procedura non ortodossa seguita per il parco eolico in via di realizzazione), oltre che di conoscere quanto prima quali siano i reali obiettivi programmatici in base ai quali un’azione amministrativa viene giudicata. In questo fine settimana in cui si è celebrata la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, Avigliano ha avuto modo di riflettere sull’importante contributo che la nostra comunità è stata in grado di offrire alla causa: dunque non è necessario “rinascere”, bisogna semplicemente riuscire a ricordare chi siamo. Buon 25 aprile sempre. |
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inviato il 27/04/2021 |
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da AVIGLIANO POSSIBILE |
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per la categoria
POLITICA
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