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GLI ELETTORI? ... POVERI POLLI ! ...
 
 
La Consulta boccia il Porcellum: "Incostituzionali premio maggioranza e mancanza preferenze"

"La Corte costituzionale - si legge in una nota - ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l'assegnazione di un premio di maggioranza (sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica) alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione. La Corte ha altresì dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali 'bloccate', nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una preferenza".

L' Art. 1, comma 2 della Costituzione testualmente recita: 
La sovranità APPARTIENE al POPOLO, che LA ESERCITA nelle forme e nei limiti della Costituzione.

L'Art. 58, comma 1 della Costituzione testualmente recita: 
I senatori sono eletti a suffragio universale e DIRETTO DAGLI ELETTORI che hanno superato il venticinquesimo anno di età.

L'Italia è una Repubblica parlamentare, ovvero il Parlamento, direttamente eletto dai cittadini, è il soggetto, l'attore primo. È il Parlamento ad eleggere il Presidente della Repubblica, è il Parlamento a mantenere, con la fiducia, in carica il Governo, suo delegato per la funzione esecutiva.

Si è voluto così sin dal sorgere della Repubblica, con la Costituente e la Costituzione. Sin dall'inizio però questo concetto non è mai stato del tutto chiaro nel pensiero non solo di molti cittadini, ma, soprattutto in quello di politici, politologi, giuristi e persino costituzionalisti. Si è infatti pensato e perciò agito come se il soggetto primo fosse il Governo, confondendo delegato e delegante. Si è concepito in realtà come se si fosse in una repubblica governatoriale, arrivando a concepire la stabilità politica esclusivamente in termini di stabilità di Governo ed il "Porcellum" è l'incarnazione ultima ed incostituzionale di questa concezione.

Affermare che il soggetto primo della politica, direttamente eletto dai cittadini, è il Parlamento è per il fatto stesso - ipso facto - affermare che la stabilità politica vada misurata da quella del Parlamento. 
In altri termini: i governi possono anche cambiare o - perché no? - cadere quando abbiano esaurito il proprio fine o non ne siano stati capaci. 
La caduta del governo corrisponde a crisi politica in una repubblica governatoriale.

Nella Repubblica Parlamentare il Parlamento può (e deve) operare anche senza un governo in carica, infatti anche in questo caso l'organo direttamente eletto dai cittadini, il soggetto politico primo può benissimo restare in carica ed operare. All'inizio della legislatura i parlamentari del M5S occupando il Parlamento per chiedere di poter lavorare non hanno fatto altro che chiedere il loro legittimo diritto e dovere, approvando con il Parlamento, anziché con decreti governativi d'urgenza, le leggi per la pubblica amministrazione.

Imporre al cittadino elettore di votare un simbolo senza poter esprimere la preferenza sul singolo candidato non è limitare l'esercizio della sovranità popolare nel poter scegliere i singoli parlamentari?

E' normale attribuire col premio di maggioranza ad una coalizione o ad un partito un numero così ampio e sproporzionato di seggi in più rispetto al reale consenso elettorale in nome di una presunta governabilità sottratta allo stesso parlamento col continuo voto di fiducia al governo? 

Io ho sempre pensato di no ! ... e questa volta non sono solo io ad averla pensata così  

A dirla con la satira del il mio amico Mario, visto che a loro piace così: 
elettori = poveri polli, ora cosa inventeranno ?
 
inviato il 05/12/2013
da Antonio Pace
per la categoria POLITICA