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TRIVELLOPOLI LUCANA, INTERROGAZIONE ALL'UE SUL CONSIGLIERE REGIONALE ROBORTELLA E SULLA RIAPERTURA DEL CENTRO OLI DI VIGGIANO |
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Nuova interrogazione del portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini sulle vicende legate all'inchiesta della magistratura sulle estrazioni petrolifere in Basilicata, meglio conosciuta come Trivellopoli lucana.
Questa volta i quesiti posti alla Commissione europea riguardano il coinvolgimento nell'inchiesta del consigliere regionale del Pd Vincenzo Robortella e la riapertura del Centro Oli Eni di Viggiano. Rispetto a Robortella, Pedicini ha chiesto alla Commissione europea di far sapere se è a conoscenza che, secondo i magistrati antimafia, la società Outsourcing s.r.l, di cui il consigliere regionale era proprietario, avrebbe ricevuto un finanziamento europeo legato ai lavori del Centro Oli Tempa Rossa della Total pur non avendone i requisiti di legge e se l'Olaf , in riferimento alla vicenda descritta, ha avviato indagini al fine di individuare la sussistenza di casi di corruzione, frode o altre irregolarità relative ai fondi europei erogati alla società Outsourcing s.r.l? Per la riapertura del Centro Oli di Viggiano Pedicini ha chiesto alla Commissione di spiegare se ritiene che la ripresa delle attività dell'impianto Eni garantisca la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e della popolazione residente nell'area e quali provvedimenti stanno adottando le autorità nazionali e regionali per garantire che le norme ambientali dell'Unione europea siano rispettate? Nell'interrogazione il portavoce del M5s ha anche messo in evidenza che Vincenzo Robortella è stato nominato presidente della Commissione Attività produttive, ambiente e territorio della Regione Basilicata nonostante risulti essere indagato nell’inchiesta che mira a far luce proprio sui danni prodotti all'ambiente dalle estrazioni petrolifere. Va sottolineato che il 5 agosto scorso la posizione giudiziaria del consigliere regionale del Pd Vincenzo Robortella è peggiorata, in quanto i pm di Potenza, Francesco Basentini e Laura Triassi, hanno chiesto al gip il suo rinvio a giudizio insieme ad altre 58 persone e 10 società, coinvolti nei due filoni dell'inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata. Inoltre i due pubblici ministeri hanno anche inviato al gip il parere favorevole per il dissequestro del Centro Oli di Viggiano in base alle verifiche effettuate nelle ultime settimane dai consulenti della Procura. Ricordiamo che il 31 marzo scorso la Procura aveva fatto sequestrare due vasche all’interno del Centro Oli e il pozzo di reiniezione «Costa Molina 2» dell'Eni, sulla base delle indagini che ipotizzavano uno smaltimento illecito degli scarti di produzione: a giugno fu poi disposto il dissequestro temporaneo della struttura, per permettere all’Eni di effettuare i lavori di modifica indicati dai magistrati. I consulenti della Procura avrebbero poi verificato la correttezza delle modifiche, che avrebbe spinto i pm ad inviare al gip il parere favorevole per il dissequestro che potrebbe avvenire a giorni. Considerate le nuove e recentissime richieste della Procura antimafia di Potenza, l'interrogazione alla Commissione europea presentata da Pedicini diventa ancora più attuale, pertinente e importante, per capire cosa c'è dietro ai finanziamenti europei alla società del consigliere regionale Robortella e cosa pensa l'Ue sui danni all'ambiente e alla salute provocati dalle estrazioni petrolifere. |
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inviato il 10/08/2016 |
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da Piernicola Pedicini Portavoce eurodeputato del M5s al Parlamento europeo |
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per la categoria
POLITICA
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