In riferimento al Progetto “Uno Scatto per Donare”, l’Associazione Culturale Fotografica “STOP”, nella sua qualità di sodalizio che riunisce appassionati e semi-professionisti della fotografia, evidenzia una serie di perplessità circa il contenuto del bando comunale pubblicato lo scorso 4 Ottobre 2016. - Una richiesta per un progetto da presentare in 11 giorni, considerando l’ideazione, lo sviluppo e la stesura del progetto stesso, è quanto meno improbabile se non utopistica; con queste condizioni, si potrebbe pensare che ci sia qualcosa di già pronto.
- L’elevato numero di scatti previsti (160) richiederebbe, per un lavoro decente, l’analisi di almeno un migliaio di foto, cosa impossibile da realizzare in 11 giorni.
- Una mostra con 160 stampe, secondo la nostra esperienza, risulterebbe caotica e non fruibile. I messaggi da veicolare si perderebbero in un coacervo di immagini.
- Non si comprende in maniera chiara e semplice la finalità del bando. Se fosse una semplice richiesta di collaborazione per la realizzazione di una raccolta fondi, facciamo notare come si sia persa l’occasione per far collaborare le associazioni tra di loro senza creare inutili competizioni e successivi malumori.
- In ultimo, ma non per questo meno importante, facciamo notare che la legge 633/41 sul Diritto d’Autore, non prevede la cessione dei diritti, tranne nei casi di adempimento di un contratto di impiego o di lavoro entro i limiti dell’oggetto e delle finalità del contratto stesso.
Questa lettera, per quanto ovvio, non vuole suscitare inutili polemiche, ma fare una critica costruttiva per le prossime iniziative. L’Associazione ribadisce la propria disponibilità ad offrire la massima collaborazione, preannunciando che con i propri soci verrà avviato un progetto con le stesse finalità sociali previste nel bando, ma con i tempi e le modalità che riterrà più opportuni. Citando un membro del nostro direttivo, che è già intervenuto a titolo personale sull’argomento: “..l’Arte è processo creativo che richiede studio e tempo..” |