06/05/2015
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
TESTO NON FORMATTATO |
La Regione avvia la procedura di decadenza per la Nep Italy a Senise. No al CSS.
Dopo tanti mesi di protesta del comitato civico “Per Senise: Rifiuto!” del quale abbiamo spostato sin da subito la causa, la questione del CSS di Senise si chiude. La società che aveva vinto l’avviso pubblico per la reindustrializzazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali ex Me.Com non ha consegnato in tempo tutta la documentazione per avere accesso al contributo stanziato dalla Regione entro il 21 marzo 2015, termine già prorogato. La Regione ha, quindi, avviato il procedimento per la decadenza dal contributo.
Tra i documenti non consegnati dalla società: le autorizzazioni ambientali.
Al di là dell’inopportunità di realizzare un CSS, ovvero un opificio per la produzione di Combustibile Solido Secondario CSS – Combustibile in una zona votata al turismo ed all’agricoltura sulle rive della diga di Montecotugno, ci chiediamo come è stato possibile concedere un contributo ad una società per un impianto di trattamento dei rifiuti senza accertarsi prima che il progetto sia in regola con le disposizioni sulla tutela ambientale.
Misteri della politica lucana che pare abbia capito bene quanto sia remunerativo il business dei rifiuti.
Noi che, dall’inizio, abbiamo denunciato l’irrazionalità di questa scelta, considerando anche che, dal 2002, la Regione non ha un piano regionale dei rifiuti aggiornato, siamo soddisfatti. Avremmo preferito che la scelta di non aprire il CSS, in una zona ad alta vocazione turistica ed ambientale, fosse stata una valutazione politica di chi governa la Basilicata. Avrebbe dimostrato un po’ di coscienza e di amore per la Lucania. Ma tant’è. Ci accontentiamo che sia stata l’inerzia della Nep Italy. L’importante è che i cittadini del Comitato possono stare tranquilli, almeno speriamo che la questione si chiusa per davvero.
Potenza 5/05/2015
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale
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