13/05/2015
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
TESTO NON FORMATTATO |
Pittella paga dazio al Pd materano a 15 giorni dalle elezioni: fuori Ottati, dentro Braia
Il rimpasto, seppur parziale, pare si avvicini. Fuori Ottati, unico Assessore con origini lucane, dentro Braia.
Già all’atto della nomina dei quattro Assessori ‘stranieri’ si sapeva che sarebbero stati ‘a termine’. Il Presidente ha tentato di tutto per far sembrare che la sua scelta fosse dettata dall’interesse per la Basilicata anziché dall’impossibilità di ricomporre i dissidi interni del suo partito. Di più. A suo dire, la nomina dei quattro ‘stranieri’ occorreva per “superare ogni provincialismo”; per risolvere le emergenze e proiettarsi verso il futuro.
Ad agosto, giunse perfino ad affermare che “La giunta non la cambio. L'elezione del segretario regionale del Pd non cambia nulla. Dico di più: la cultura degli esterni comincia a persuadermi perché ha raggiunto in poco tempo risultati di grande rilievo per la Basilicata'”.
E infatti, aveva ragione il Governatore, nulla è cambiato. Il Pd era ed è spaccato. La figura di Luongo si è dimostrata debole e quella di Pittella più disgregante che altro. ‘Divide et impera’ sarebbe stato un buon motto da applicare per il feudatario lucano se non fosse che per attuarlo bisogna essere liberi. E lui non lo è.
Ora i legacci e gli accordi sottobanco, che hanno portato alla sua elezione, cominciano a stringersi e Pittella non può fare a meno di piegarsi. Scompaiono, quindi, lo slancio internazionale, le emergenze e le visioni che avrebbero determinato la scelta dei ‘magnifici quattro’ e ritorna l’interesse. Dei Lucani? No. Del Partito Democratico.
Del resto Pittella non è riuscito a liberarsi finora dai compromessi che hanno portato alla sua elezione, difficilmente può farlo alle porte di una competizione elettorale. L’appoggio di Braia a Matera è fondamentale per dare una chance al Pd ‘ufficiale’ contro i Pd ‘ufficiosi’.
L’apparente libertà di cui si è sempre vantato il Governatore si rivela per quello che è: un compromesso. Insomma è giunto il momento di battere cassa da parte dei ‘padrini e padroni’, soprattutto materani, del ‘rivoluzionario’ che deve per forza cedere qualcosa: ed ecco l’Assessorato.
Ci chiediamo la funzione degli altri tre Assessori superstiti i quali, a questo punto, sono delegittimati non solo dal loro Presidente ma anche dalla classe politica del Pd che non attende altro che di fare loro le scarpe. Avranno capito, speriamo, che in Basilicata il merito (se è vero che hanno raggiunto ottimi risultati) non paga quanto la corrente del Pd cui si appartiene. Viva la rivoluzione! Che non c’è.
Potenza, 12 maggio 2015
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
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