11/06/2015
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
TESTO NON FORMATTATO |
Monte Grosso: i primi effetti dello Sblocca Italia? Pittella faccia chiarezza
In queste ore si rincorrono le notizie riguardanti il progetto esplorativo per la ricerca di idrocarburi Monte Grosso: alle proteste delle associazioni ambientaliste, che hanno promosso due manifestazioni nel giro di pochi giorni, si aggiungono le preoccupazioni dei cittadini.
Poiché non è stato possibile comprendere dagli atti disponibili se la nuova autorizzazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Basilicata, riguardante la mera bonifica dell’area, sia il preludio anche della ripresa delle attività finalizzate all’estrazione, abbiamo presentato un’interrogazione urgente alla Giunta, affinchè chiarisca qual è la reale situazione e quali sono le motivazioni che hanno spinto il Comitato e il Presidente della Regione, che ne è componente, a riclassificare la zona di Monte Grosso da area a rischio idrogeologico a “areale bonificato”.
La zona di Monte Grosso, ricordiamo, è situata nel Comune di Brindisi di Montagna, a pochissimi chilometri dalla città di Potenza e dalla splendida foresta della Grancia e rientra nel permesso di esplorazione di idrocarburi Serra S. Bernardo che, a leggere le informazioni contenute nel sito del Ministero dello Sviluppo economico – Sezione UNMIG, risale al 1994 ed è scaduto nel 2013.
La concessione di Monte Grosso è da poco diventata, alla fine di una lunga serie di cambi, proprietà della multinazionale Rockhopper che sul proprio sito web manifesta la volontà di iniziare l’attività estrattiva nel 2016.
I pozzi presenti nell’area sono due: Monte Grosso 001, classificato dall’UNMIG come incidentato/sospeso e Monte Grosso 001 St, considerato invece sterile. Lo scorso 24 Febbraio il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Basilicata, di cui, come detto, fa parte anche il Presidente Pittella, ha deliberato la riclassificazione dell’area di Monte Grosso, che presenta zone a rischio idrogeologico massimo, elevato e medio, ad “areale bonificato”, subordinando tale modifica alla realizzazione di lavori consolidamento proposti dalla Rockhopper.
Non è dato sapere, però, in cosa consistano questi lavori e quali siano le loro finalità: ad oggi restano molti dubbi sulla tenuta idrogeologica della zona. E ancora men chiaro è come nuove estrazioni petrolifere possono conciliarsi con il limite di 150.000 barili che il Governatore ha affermato di voler rispettare. Certo, non pensiamo che la multinazionale si sia impegnata alla bonifica della zona solo per filantropia o per scopi ambientalisti.
A noi, le ‘promesse’ che Pittella ha fatto in questi mesi per ripulirsi dall’onta di non aver impugnato lo Sblocca Italia sembrano ancora più vacue, considerando, non solo l’accondiscendenza al famigerato decreto, ma anche la delibera dell’Autorità di Bacino della Basilicata che sembra anticipare la futura autorizzazione ad estrarre in un’area che, ricordiamo, qualora fosse sfuggito al Governatore, rientra nel Parco della Grancia.
Potenza, 10 giugno 2015
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
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