02/07/2015
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
TESTO NON FORMATTATO |
Gli strenui tentativi di ‘pulirsi la coscienza’ del centrosinistra lucano
Impugnativa decreto attuativo dell’art. 38 Sblocca Italia e utilizzo del denaro della card benzina per ripianare i debiti di tutti i comuni della Basilicata.
Queste le ultime (in ordine di tempo) decisioni della politica che governa la Regione. Decisioni che vorrebbero tentare di ‘lucidare’ l’armatura, oramai arrugginita, del rivoluzionario Pittella ma che, invece, dimostrano solamente tutto l’egoismo e la faciloneria di una classe politica cui poco importa della Basilicata.
La sconfitta del Governatore è palese. Oggi, è costretto a giustificare la mancata impugnazione dell’articolo 38 come “una scelta politica”. Ed è evidente che di scelta politica, sbagliata, si tratta. Così come si tratta di responsabilità politica di tutti coloro che, oggi, propongono mozioni per impugnare il decreto attuativo e, che, ieri, inopinatamente, ed in taluni casi anche inaspettatamente, hanno votato a contro l’impugnativa stessa.
Serve impugnare il decreto? L’art. 38 resta in piedi, con tutta la sua devastante portata. Pertanto le competenze statali sulle autorizzazioni per le estrazioni petrolifere permangono. Impugnare un decreto attuativo è l’ultima possibilità di voler dimostrare che si è fatto qualcosa. La verità è che la responsabilità politica del centrosinistra e di coloro che non hanno voluto impugnare lo Sblocca Italia sono enormi e non verranno sotterrate dalla foglia di fico del ricorso avverso il decreto attuativo. In conclusione Pittella continua a prendere in giro i lucani, cambiando prospettiva e illudendoli di risolvere la questione. Invece, l’unica speranza che ci resta è che le altre Regioni vincano il ricorso.
Di medesimo tenore è l’annuncio di voler utilizzare il denaro destinato ai cittadini lucani per la card benzina riferita alle royalties del 2012, per ripianare i debiti dei Comuni. Quel 3% di royalties che per un’ultima annualità, quella del 2012 appunto, era destinata ai patentati.
Anche in questo caso, la politica ‘arruffona e arraffona’, che è rimasta inerte per oltre un anno, cerca di correre ai ripari: dice di sì a Potenza, dopo aver trascurato la faccenda per mesi, dopo aver creato un disastro; evita la ‘sommossa’ degli altri Sindaci lucani, dispensando un po’ di denari. Il tutto senza disprezzare una postazione in Comune, alimentando così la speranza di qualche “politicuccio”, caduto in disgrazia e disponibile per “necessità” a ricoprire il ruolo di assessore a Potenza. Santo stipendio. Nel frattempo tutti si beano dell’ipotetica soluzione in nome di un principio di solidarietà tra Istituzioni che a noi sembra più un tentativo di Mamma-Regione di distribuire contentini.
In ogni modo, resta un dubbio: si possono usare fondi destinati allo sviluppo economico per sanare i debiti degli Enti locali? E se anche fosse, si farà in tempo? La strada è lunga. Lunga perché tutto ciò deve passare per modifiche legislative nazionali, che naturalmente necessitano di una chiara e ferma volontà politica. Alle difficoltà tecniche si aggiunge una questione non da poco: Pittella&Co. come al solito si riuniscono, lanciano veline stampa ma evitano accuratamente di discutere tali importanti decisioni nell’unica sede deputata ad assumere tali scelte, ovvero il Consiglio regionale.
Ma a questa rivoluzione fatta di ritardi e omissioni oramai siamo abituati.
Potenza, 1 Luglio 2015
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
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