02/07/2015
inviato da Nicola Becce
per Club Forza Silvio Potenza al Centro
TESTO NON FORMATTATO |
La mala politica fa i danni e i cittadini pagano. Assume contorni grotteschi la vicenda del Comune di Potenza dopo che la maggioranza di centrosinistra in Regione ha deciso, nel chiuso del Palazzo, di destinare i fondi destinati alla card benzina – relativamente all'annualità 2012 – per ripianare il disavanzo del capoluogo e offrire un ristoro a tutti i comuni lucani. Una soluzione “cervellotica” che finisce per premiare amministratori ed apparati politici e che mette le mani in tasca ai cittadini “colpevoli” di essere destinatari di un piccolo risarcimento per le estrazioni petrolifere che da anni interessano parte della Basilicata. E invece, metabolizzata la trasformazione della card benzina in card sociale come provvedimento più equo a favore delle fasce più deboli, i cittadini lucani si ritrovano – loro malgrado – ad essere “scippati” di un diritto acquisito e già intascato negli scorsi anni. Poche centinaia di euro che però contribuivano a mitigare la crisi di tanti giovani senza lavoro o di tante famiglie alle prese con i problemi quotidiani. La trance 2012 del bonus (circa 220 euro a patentato) contribuirà invece a creare un fondo per salvare l'amministrazione De Luca ed il Comune di Potenza dal commissariamento e per rimpinguare le casse di tanti altri comuni, alcuni dei quali poco necessitano di risorse aggiuntive. Ed allora: come è possibile che Potenza sia salvata con i soldi dei lucani? Perchè non utilizzare i soldi delle royalty per progetti a favore di sviluppo ed infrastrutture, magari migliorando la rete viaria o favorendo l'assunzione dei nostri giovani? I lucani continuano a pagare sulla propria pelle per le inadempienze di politici incapaci ad amministrare la cosa pubblica. In tal senso non posso che guardare con ammirazione le osservazioni del sindaco di Viggiano che ha parlato di condono politico smascherando le finalità politiche del provvedimento varato a tavolino dalle forze di centrosinistra con il placet del presidente Pittella. Ci opponiamo fermamente a questa soluzione che appare più come un salva-poltrona per De Luca, la sua giunta e l'intero Consiglio comunale dal commissariamento che come una misura oculata e di prospettiva per il capoluogo. Piuttosto che pensare sempre in termini di assistenzialismo, sarebbe il caso di imitare modelli virtuosi che nel resto d'Italia si sprecano, grazie all'azione di amministratori seri e responsabili che lavorano per offrire servizi e vantaggi alla collettività e non pensano a sottrargli risorse per perpetrare carriere politiche.
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