Scarichi a Corleto, ma l’ARPAB conosce la legge? Qualche giorno fa, in Consiglio regionale, abbiamo sostenuto che sul tema dei controlli ambientali non c’è serietà da parte della Regione (pensiamo all’Osservatorio della Val d’Agri che a distanza di quasi 17 anni dalla sua istituzione ancora è alla fase embrionale) e di chi, l’ARPAB, è deputato ad effettuarli. E, dopo la risposta alla nostra interrogazione sulle acque di uno scarico nei pressi del pozzo Tempa rossa 1, le cui analisi fatte eseguire da privati hanno rivelato inquinamento da metalli pesanti, ne abbiamo avuto triste conferma. Abbiamo presentato una nuova interrogazione sulla vicenda, alla luce delle notizie apprese, e siamo ancora in attesa di ricevere dall’ARPAB i risultati delle analisi effettuate che, nonostante una formale richiesta, datata 10 luglio scorso, e una diffida ad adempiere del 24 luglio, non ci sono stati ancora consegnati. Ricordiamo che l’ARPAB ci aveva fatto sapere, per il tramite dell’Assessore Berlinguer, che “per le acque oggetto di indagine la normativa italiana non prevede limiti di concentrazione per gli analiti determinati". Qualche giorno dopo, abbiamo appreso che non è vero. Che le acque oggetto di analisi avrebbero dei limiti ben precisi stabiliti dal D.lgs. 152/2006. Prendendo in considerazione questi limiti, ovvero quelli per le acque di falda, le acque dello scarico nei pressi del pozzo di Tempa Rossa 1 sarebbero inquinatissime. Ma anche qualora si considerassero i limiti previsti per gli scarichi industriali, le acque in questione risulterebbero contaminate. Non siamo mai stati allarmisti e non siamo tecnici ma in questa vicenda una cosa è certa: qualcuno non sa fare il proprio lavoro e, visto le inadempienze pregresse che abbiamo messo in luce negli anni, pensiamo sia l’Agenzia regionale. Noi continuiamo a tenere alta l’attenzione. Potenza, 30 Luglio 2015 Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale