05/11/2015
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
TESTO NON FORMATTATO |
Rivoluzione (a parole) si conferma restaurazione. Pittella&Santarsiero uniti per ‘cambiare’ Potenza.
20 giorni per la rivoluzione pittelliana: dal 15 ottobre al 3 novembre. Sono finiti. I Lucani se ne sono accorti?
20 giorni in cui il Pd lucano doveva, secondo il Governatore, ricompattarsi. “La verità è che la Basilicata sta soffrendo per la politica inconcludente del Pd, per la carenza di visione dei suoi uomini, per la fame di potere degli stessi. E tra venti giorni nulla sarà cambiato.”; questa era la chiosa del nostro comunicato con il quale annunciavamo il countdown in attesa del compimento della rivoluzione. Nei fatti avevamo ragione. Nulla è cambiato.
Erano i 20 giorni in cui i “disfattisti, i nullafacenti e i malpensanti” dovevano ricominciare a pensare bene, che significa, nella visione del gladiatore, ‘dovevano iniziare a pensare bene di lui’, ovvero smettere di pensare. Era il periodo in cui si doveva trovare l’accordo con Luongo. Certo, nessuna spaccatura sui grandi temi della politica lucana. Sarebbe una concessione troppo grande all’interesse collettivo. Si tratta più una divergenza di opinioni su chi debba diventare assessore, in Regione così come al Comune di Potenza, di chi debba assumere questa o quella carica. Insomma le solite beghe cui ci ha abituato il Pd.
Abbiamo conferma di tutto ciò a Potenza. In vista del congresso cittadino di domenica, la conta per ottenere questa o quella poltrona infervora i leader maximi del Pd, più del Masterplan di Pittella. A sentir dire le correnti non sono solo due o tre, ma arrivano almeno a sei. Ovviamente tutti hanno i numeri per vincere. Avranno contato anche le tessere dell’oramai ex compagno di partito, Folino? E se sì, a vantaggio di quale fazione?
L’accordo con Luongo per tenere unito il partito, ovvero un ‘accordino’ visto che in pratica si è deciso di non decidere, ha tenuto banco la durata di un secondo. Siamo però sicuri che con qualcuno la pace, o meglio una tregua, in vista della conta, sia stata ratificata. Certo per essere una rivoluzione è finita proprio male per Pittella se l’unico alleato che ha trovato è Vito Santarsiero, l’ex Sindaco del Capoluogo. E non per Santarsiero in sé, sia chiaro. Ma perché proprio non ce lo vediamo a fare la rivoluzione. Lui, l’emblema del ‘tutto a posto. Scordiamoci il passato’.
Andrebbe bene più che altro per una restaurazione. I nostri due novelli Totò e Peppino sono più adatti vendere il ‘ponte Musmeci’ che a fare la rivoluzione. Ma tant’è. Certo i Potentini e i Lucani sono stanchi di aspettare le promesse e le rivoluzioni fatte sempre dai soliti soggetti, che prima si buttano addosso discredito a vicenda e poi, pur di rimanere a galla, si accordano. La coerenza non è però un tratto caratteristico del Pd. Così come la rivoluzione, che è propria di chi le situazioni vuole cambiare e non di chi vuole mantenere lo status quo.
Potenza, 4 Novembre 2015
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
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