04/03/2016
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
TESTO NON FORMATTATO |
La Sanità lucana sta raschiando il fondo del barile, o meglio il fondo delle bottigliette d’acqua Niente più acqua imbottigliata a pazienti e dipendenti. Questa la drastica decisione del Direttore del presidio ospedaliero di Melfi per rispondere ai tagli di spesa previsti dalla Legge 125 del 6 agosto 2015. Una legge che imponeva un taglio del 5% sui contratti per l’acquisto dei beni e servizi o tramite la riduzione del prezzo o tramite una riduzione del volume d’acquisto. L’ASP e il Pre sidio Ospedaliero di Melfi, invece di rinegoziare il prezzo d’acquisto, hanno preferito diminuire le quantità delle bottiglie di acqua. Di fatto, il nostro SSR, i nostri manager di alta professionalità dimostrano di non avere alcuna capacità contrattuale e preferiscono ribaltare, come nelle migliori tradizioni della sinistra, il costo degli sperperi sui cittadini. Passi, infatti, che la fornitura delle bottiglie di acqua non venga più erogata ai dipendenti, ma toglierla anche ai pazienti è una scelta scelle rata. Ma questa è la Sanità lucana, sempre al ribasso. Chi, ricoverato, non ha la possibilità di avere un familiare che l’assista, da oggi, a Melfi, dovrà fare a meno dell’acqua. A meno che non si premunisca prima. Siamo certi che le professionalità prese nti in ospedale faranno di tutto per ovviare a questo inconveniente, anche prestarsi ad acquistare acqua per i degenti. Ciò non toglie, però, che la situazione è paradossale. Un luogo di cura in cui non viene somministrato l’alimento vitale per eccellenza : l’acqua. Intanto, i nostri super manager guadagnano uno sproposito e, forse, anche più di quanto meriterebbero, visto i risultati.
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