IL CEMENTO DEL SOTTOPOTERE

Caro Direttore,
La nuova formazione “Sinistra Italiana”, nata da SeL ed alcuni transfughi del PD come l’on. Folino, va al suo congresso fondativo nella seconda metà di febbraio ed il suo leader nazionale ha rilasciato una importante intervista al “Fatto Quotidiano” del 24 gennaio.

In questa intervista Vendola dichiara che il centrosinistra è politicamente morto ed altre cose importanti che devono far riflettere e che dovrebbero essere discusse anche se di questo personalmente dubitiamo . L’ex governatore pugliese ammette i suoi errori, la sconfitta della sinistra e l’improponibità di un accordo e di un governo con questo PD e lo spiega dicendo che si è ceduto al liberismo, che a criticare il capitalismo è rimasto solo il Papa, che la sinistra di governo, in Europa come in America, accetta come oggettive le ricette economiche della destra, che oggi dichiararsi riformisti significa giustificare una riduzione dei diritti . Ha svolto una sintetica ma lucidissima analisi ed una spietata autocritica che dubito verrà veramente capita e fatta propria dai compagni che sono coinvolti nel progetto di questo nuovo partito che non decolla e che è già diviso al suo interno prima di incamminarsi .

Vendola dice che il tema non è rifare il centrosinistra, ma lavorare per far risorgere la sinistra . E come non essere d’accordo su questo, ma il problema come sempre è la coerenza e soprattutto il metterlo in atto . Nelle sue risposte boccia inesorabilmente la proposta dell’ex Sindaco di Milano ( principale responsabile della sconfitta della sinistra milanese ) di dar vita ad un cosiddetto “campo progressista” cioè ad una riproposizione dell’alleanza con il PD senza cui, secondo lo stesso, non si governa . Giustamente Vendola la giudica velleitaria perché non fa i conti con la realtà ( e di quello che è diventato il PD ) e con i dati ed il significato del Referendum costituzionale .

Vendola è giunto a queste considerazioni lapalissiane dopo aver governato una Regione per 10 anni con il PD ( e anche con gli ex centristi ) ed aver spaccato un Partito ( Rifondazione ) rimanendo inchiodato ben sotto il 5 % con una formazione che proponeva il cambiamento e che non è stata né di governo e né di opposizione . Anche i suoi Sindaci hanno condiviso i “Patti di Stabilità” che hanno strozzato gli Enti Locali ed hanno praticato politiche antipopolari di austerità . Molti si sono adagiati e vogliono continuare con questo andazzo, anche per opportunismo personale, e non sono soli perché la fronda di Pisapia è sostenuta anche dai Sindaci di Cagliari e Genova a cui si potrà aggiungere l’ex Grillino Pizzarotti, sponsorizzati dall’ ex Segretario della Cgil Cofferati . E’ probabile che al Congresso questa linea venga sconfitta, ma c’è il serio e fondato dubbio che poi a livello locale la si continuerà a praticare nei fatti, continuando con la litania del PD brutto a livello nazionale e buono a livello locale, continuando con la doppiezza togliattiana.

In Basilicata, dove “Sinistra Italiana” è organicamente in tante Giunte comunali, da Avigliano a Ferrandina, con responsabilità anche di capigruppo del centrosinistra pittelliano ed alla Regione è sempre adagiata in una inutile “non opposizione”, è molto difficile che sarà messa in atto una svolta, anche piccola, perché dovrebbero rinunciare a prebende personali ed alla piccola quota di clientelismo straccione di cui godono . Noi crediamo che Vendola, questa volta ha ragione a dire che bisogna lavorare per far risorgere la sinistra, ma questo lo si fa principalmente fuori dalle Istituzioni, non invocando a chiacchiere l’unità ma cominciando sul serio a praticare l’opposizione sociale . I lavoratori ed i diseredati ce lo chiedono senza avere risposte e quindi è giusto che votino altri o non votino . Fa male, ma questa è la verità e continuarlo a negarla seppellirà la sinistra . Cominciare ad uscire da tutte le giunte comunali in cui il PD è il perno ed abbandonare la nuova DC al suo destino, sarebbe un primo importante passo . Napoli è un esempio da seguire .

30/01/2017 - autore: Grieco e Luigi Masi, studenti-lavoratori
categoria: POLITICA
 
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