FINANZIAMENTI EUROPEI DIRETTI AGLI ENTI LOCALI

Sindaco Vito Summa, Assessori e consiglieri tutti del comune di Avigliano: la lettura di questo vademecum vi farebbe bene per renderlo operativo. Portare un po’ di Europa diretta nel municipio non guasterebbe. E alla fine della lettura come direbbe il mio maestro “datevi da fare che fessi non siete e ricordate che la giornata è un boccone”.

Vademecum Europeo estrapolato da:

http://www.associazioneeuropa2020.eu/news-dall-europa/finanziamenti-ue-enti-locali.cfm

Il ricorso da parte degli enti locali a forme alternative di approvvigionamento finanziario, quali quelle rappresentate, ad esempio, dalle risorse Ue, per la realizzazione di servizi ed infrastrutture necessarie per lo sviluppo del territorio e delle proprie comunità, è dovuto principalmente al pesante taglio nei trasferimenti Stato – Comuni unitamente alle rigide regole del Patto di Stabilità. Non poche difficoltà da parte degli enti locali circa la capacità di intercettare il finanziamento giusto per una determinata problematica, nonché il problema dell’organizzazione e della pianificazione al fine di ottenere i risultati perseguiti. I fondi messi a disposizione da parte dell’Unione Europea sono di due tipi: fondi strutturali e fondi settoriali o - altrimenti chiamati - a gestione diretta.

I fondi strutturali (Fondo europeo di sviluppo regionale – FESR, Fondo sociale europeo – FSE e Fondi di Coesione) sono programmati ed erogati direttamente dai governi nazionali e regionali dei paesi membri; mentre i fondi a gestione diretta sono programmati ed erogati da parte delle direzioni generali della Commissione Europea. I primi hanno come obiettivo quello di contribuire alla riduzione del divario esistente tra i paesi membri e supportare il loro sviluppo economico e sociale, attraverso:

  • il finanziamento delle infrastrutture;
  • gli aiuti alle imprese, specie nel settore dell’innovazione tecnologica;
  • le politiche sociali di inserimento lavorativo e pari opportunità.

I secondi hanno, invece, l’obiettivo di supportare la definizione e l’implementazione di politiche comuni in settori strategici, quali, ad esempio:
  • la ricerca e l’innovazione tecnologica
  • l’ambiente
  • l’imprenditorialità.

Destinatari dei fondi settoriali sono le amministrazioni e aziende pubbliche europee.

È soprattutto attraverso la politica di coesione che l'Ue realizzerà gli obiettivi della strategia Europa 2020: crescita e occupazione, lotta contro i cambiamenti climatici e riduzione della dipendenza energetica, della povertà e dell’esclusione sociale, riuscendo a veicolare fino a 351,8 miliardi di euro alle regioni e alle città dell'UE e all'economia reale./

Alla realizzazione di questi obiettivi concorrerà anche il Fondo europeo di sviluppo regionale indirizzando le proprie risorse verso priorità fondamentali, quali il sostegno per le piccole e medie imprese, con l’obiettivo di raddoppiare i fondi da 70 a 140 miliardi di euro in 7 anni.

Tutti i fondi strutturali e d'investimento europei saranno maggiormente orientati ai risultati e avranno una nuova riserva di efficacia e efficienza che incentiverà la qualità dei progetti. Infine, l’efficienza del Fondo di coesione e dei fondi per lo sviluppo rurale e per la pesca sarà collegata alla governance economica in modo da incentivare gli Stati membri a dare seguito alle raccomandazioni dell’UE nel quadro del semestre europeo. L’utilizzo dei fondi strutturali è molto più semplice da parte delle amministrazioni pubbliche, specie in relazione ai fondi gestiti dalle Regioni (nell’ambito dei programmi operativi regionali, che ne rappresentano la maggioranza).

Maggiori difficoltà presenta l’accesso ai fondi diretti:

  1. si tratta di risorse programmate a un livello istituzionale più distante dai beneficiari;
  2. richiedono l’attivazione di un partenariato europeo per essere utilizzate e una maggior qualità progettuale, considerato che l’arena competitiva è più ampia, visto che concorrono tutti i paesi membri;
  3. finanziano per lo più azioni di tipo immateriale, quali ad esempio la creazione di gruppi di lavoro e network per la messa a punto di progetti e politiche e lo scambio di buone pratiche;
  4. l’ammontare medio per progetto è generalmente inferiore rispetto a quanto può essere garantito dai fondi strutturali.

Qual è l’approccio giusto da seguire

Per l’aggiornamento continuo delle risorse umane e per l’introduzione di innovazioni manageriali, è raccomandabile una programmazione e un utilizzo sinergico dei fondi strutturali e di quelli settoriali: con questi ultimi è, infatti, possibile finanziare la definizione di nuove politiche, programmi e progetti, la cui concreta implementazione può trovare finanziamento attraverso i fondi strutturali. L’approccio degli Enti Locali può svilupparsi su due direttrici:

  1. la costituzione di un ufficio Europa per supportare la struttura amministrativa nell’accesso ai fondi;
  2. l’utilizzo di consulenze esterne (ad esempio i 100 giovani per l'Europa formati in Regione Campania).

Sia l’uno che l’altro approccio, per essere realmente vincente, non dovrebbe limitarsi alla mera predisposizione di richieste di finanziamento e alla costruzione di partnership internazionali; dovrebbe, invece, gestire anche le attività di lobbying internazionale, che sono fondamentali per assicurare un flusso continuo di risorse e l’attività di supporto ai soggetti del territorio che, data le limitate dimensioni e la carenza di risorse disponibili, hanno difficoltà di accesso a tali risorse.

E’, infatti, strategico per gli enti locali esercitare il ruolo di capofila, nell’ambito dei network e dei progetti finanziati dai fondi settoriali, di partenariati locali, per la sperimentazione e la progettazione di azioni congiunte (a titolo d’esempio, piani energetici, servizi reali per il supporto all’imprenditorialità, portale unico per le prenotazioni turistiche), in un’ottica di tipo “strategico”, che prevede l’individuazione dei programmi più coerenti rispetto ai fabbisogni dell’ente. L’approccio strategico avrebbe come effetto l’alta qualità dei finanziamenti, mirati a fabbisogni effettivi dell’Ente, sfruttando al massimo sia il budget a disposizione che il reperimento delle risorse necessarie a titolo di cofinanziamento dei costi di progetto (di solito circa il 50%), evitando di generare problemi di cassa difficili da gestire. Inoltre, tale tipo di approccio, permetterebbe di incrementare l’attrazione di fondi europei a gestione diretta negli enti locali, migliorandone anche il tasso di successo e l’aderenza ad una visione strategica e pluriennale delle necessità dell’Ente. Nell’ottica di un approccio proficuo, occorre che una prima fase, lasciata ai consulenti, viri verso una formazione continua delle risorse umane a disposizione dell’Ente, in modo da poter lavorare ‘per progetti’ anticipando quelli che sono i possibili canali di finanziamento, strutturando partenariati e reti locali di cui l’amministrazione si deve fare promotrice e protagonista.

Inoltre il ricorso a consulente esterni dovrebbe essere sviluppato attraverso la predisposizione di contratti / convenzioni a titolo gratuito, con la previsione di una percentuale (max 3%) sugli effettivi risultati raggiunti, in modo da non gravare sui bilanci pubblici e consentire, nell’ambito del Codice dei Contratti Pubblici, l’affidamento diretto o mediante una gara informale. Così facendo non solo si faciliterebbe il percorso di accesso ai fondi europei, ma si realizzerebbero le condizioni per sviluppare una progettazione idonea ad essere presentata ed eventualmente finanziata su tutte le opportunità e i bandi, a prescindere da chi li emana.

Quali le opportunità

Gli enti pubblici possono accedere ai contributi dell'Ue al fine di accrescere l’efficienza istituzionale, migliorare la qualità dei servizi pubblici e l’utilità dei progetti per le infrastrutture di tutte le pubbliche amministrazioni, nel corso della nuova programmazione 2014-2020, nei seguenti settori:

Politiche sociali

In questo settore occorre immaginare sperimentazioni di politiche sociali locali e chiedere il finanziamento che, in alcuni casi, dura anche tre anni. A tale scopo occorre fare riferimento al Programma per il cambiamento e l'innovazione sociale (EaSI) e ai bandi attualmente aperti. Particolare attenzione è dedicata ad i progetti per gli anziani e i disabili nonché l’integrazione degli immigrati, in particolare dei rom (Si veda la pubblicazione “Lavorare insieme per l’inclusione dei Rom: il quadro Ue”). Il sito Social Innovation Europe è utile per promuovere l’innovazione sociale nella propria città ed è consigliabile consultare alcuni esempi di innovazione sociale locale ed il repertorio delle best practice.

Cultura e turismo

In questo campo occorre fare riferimento al Programma Europa creativa e ai bandi attualmente aperti Esistono poi specifiche iniziative nel settore dei beni culturali e del turismo.

Istruzione e Sport

In questo campo occorre fare riferimento al Programma Erasmus+ e ai bandi attualmente aperti per l'istruzione e nel settore dello sport. Ulteriori approfondimenti sono disponibili per chi opera nel mondo della scuola, in particolare nel campo dei minori a rischio, lotta alla dispersione scolastica ed educazione ambientale.

Cittadinanza attiva

Il programma dedicato alla partecipazione civica è Europa per i cittadini per il quale sono disponibili le scadenze dei prossimi bandi. Per i comuni alle prime armi con i fondi diretti Ue è consigliabile attivare lo strumento del gemellaggio che consente ai comuni di approcciarsi allo "spirito europeo". E' attivo, inoltre, il Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza 2014-2020 per la promozione della democrazia e dei diritti umani.

Ricerca e innovazione

Il Programma di riferimento è Horizon 2020. Tra la varie Calls aperte ci sono finanziamenti per le smart cities attraverso 5 bandi dell'AZIONE SOCIETAL CHALLENGE

Ambiente

Life 2014-2020 è il programma di riferimento in questo campo ed occorre consultare i bandi relativi.

Politica urbana e regionale

Il programma di cooperazione territoriale europea URBACT III finanziato attraverso il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e dagli Stati membri, sarà operativo nell'arco del periodo di programmazione 2014-2020. Urbact III funzionerà come un programma europeo di scambio e apprendimento che avrà lo scopo di promuovere lo sviluppo urbano sostenibile. Permetterà alle città europee di lavorare insieme per sviluppare soluzioni alle sfide urbane e condividere buone pratiche, lezioni apprese e soluzioni con tutti gli stakeholders coinvolti nelle politiche urbane in tutta Europa. Consulta i bandi aperti e le news e gli eventi.

Accesso alla partecipazione a premi e riconoscimenti

Premio della capitale verde europea Istituito nel 2009 per migliorare l’ambiente di vita nelle aree urbane europee, il premio si propone di incoraggiare le città verso comportamenti virtuosi, condividendo tra loro buone prassi nell’ambito di una competizione amichevole Capitali europee della biodiversità Lanciato nel 2010, questo premio è concesso ai comuni europei all'avanguardia nella tutela della biodiversità locale". Capitali europee della cultura Questa è uno tra gli eventi culturali più prestigiosi: la città viene scelta non unicamente per quello che è, ma per il programma che si propone di realizzare nell’arco di un anno. Premio Access City Organizzato in collaborazione con il forum europeo della disabilità, premia le città che hanno adottato iniziative esemplari per migliorare l’accessibilità nell’ambiente urbano. Premio Civitas Occasione per evidenziare i successi delle soluzioni più innovative e ambiziose nel campo della mobilità urbana sostenibile.

Aprire uno sportello Eurodesk

Se si desidera fare entrare l'Europa a casa propria, si può pensare ad un investimento aprendo uno sportello Eurodesk nel proprio comune.

08/09/2015 - autore: Enzo Claps
categoria: ECONOMIA
 
     

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