E’ datata 12 Gennaio 2016 l’Interrogazione presentata al Comune di Avigliano, in cui chiedo le motivazioni per le quali , dopo diverse sollecitazioni, non si ottempera a quanto richiesto dalla sottoscritta riguardo al rilascio delle credenziali per l’accesso al protocollo informatico dell’Ente .

E’ datata 26 Ottobre 2015, invece, l’ultima richiesta inviata via pec, dopo quelle del 3 Settembre, 15 Settembre e 7 Ottobre 2015 protocollate in modo ordinario presso il Comune di Avigliano in cui chiedo, in attesa di risposta dalla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, almeno un elenco giornaliero completo in entrata ed uscita dall’Ente, numerato progressivamente e anche solo per oggetto: ma neanche questo mi è stato concesso.

Se qualcuno pensa che io mi arrenda per stanchezza si sbaglia di grosso!!!!

Nell’Interrogazione presentata chiedo le motivazioni per tale silenzio , quali siano i criteri adottati per il rilascio delle suddette credenziali, attualmente e nella precedente legislatura, viste le discriminazioni adottate; chiedo, inoltre, se i consiglieri di minoranza abbiano meno diritti rispetto a quelli di maggioranza dato che alcuni di loro ne avevano libero accesso in passato.

Sulla situazione attuale , chi abbia o meno tali credenziali non è dato sapere!!!

La Commissione citata si è già espressa con seduta del 10 Maggio 2011 con un’espressione ben precisa di cui ne riporto testualmente la parte che interessa “…il consigliere comunale ha diritto di accedere sia al protocollo informatico ed all’archivio informatico sia all’archivio cartaceo…” e credo valga più di una newsletter, ma si è zelanti a convenienza.

Se questo non bastasse è di questi giorni la sentenza del TAR di Basilicata che ha accolto il ricorso presentato da alcuni consiglieri di minoranza del Comune di Savoia di Lucania circa il diniego di accesso agli atti http://www.melandronews.it/diniego-di-accesso-gli-atti-a-savoia-la-minoranza-vince-ricorso-al-tar-contro-il-sindaco-vince-la-trasparenza/.

Esiste, poi a mio avviso, una regola suprema che supera Commissioni e Sentenze del TAR che si dovrebbe applicare in ogni Pubblica Amministrazione, che è quella della trasparenza vera, che va praticata fino in fondo , per ricostruire quella fiducia che i cittadini hanno perso, legittimamente, nei confronti di chi è chiamato a gestire “la cosa pubblica “ e non “casa propria”. Mi chiedo come mai si neghi un diritto ad un consigliere nell’esercizio del suo ruolo!

03/02/2016 - autore: Anna D'andrea

categoria: POLITICA

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