IL "RIMPASTINO" DI GIUNTA: MOLTO RUMORE PER NULLA

Normalmente il rimpasto di una Giunta è il momento dei bilanci. Cosa si è fatto e cosa si vuole fare. Ma non in Basilicata. In Basilicata dove l’azione politica del Pd è pari al nulla assoluto quale bilancio si vuole e si può fare? Nessuno. Su quali provvedimenti della Giunta Pittella dovremmo basare il nostro giudizio? Nessuno.

Il Governo, in 30 mesi, non ha concluso nulla. Pittella stesso, in 30 mesi, non ha concluso nulla. La buona politica promessa, la rivoluzione pittelliana sono, appunto, rimaste solo promesse. E lo rimarranno ancora a lungo.

Questo rimpasto di Giunta non rappresenta il tentativo di instaurare, finalmente, un ‘buon governo’ regionale, che affronti e risolva le emergenze della nostra terra, ma è, solo, il pagamento di cambiali preelettorali di dubbia legittimità. L’estremo tentativo di tenere unita la maggioranza.

Noi non dimentichiamo l’accordo siglato dal gotha del Pd e dai vertici del Centro Democratico, in vista delle primarie per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione, con il quale si prometteva un assessorato. Ed eccolo qui, l’Assessorato. Ora che la sua corrente è stata fatta fuori (per il momento, ovviamente) Speranza rimpiangerà la sua firma “per condivisione dell’accordo politico”?

Noi non dimentichiamo le critiche di immobilismo del neo Sindaco di Melfi alla Giunta regionale, fatte proprio qualche settimana fa. E per tacitare un altro pezzo di coalizione che rischia di allontanarsi, ecco l’Assessorato.

Pittella trema. Non riesce ad imporre il suo ‘pupillo’ a segretario regionale del Pd. La sua coalizione fa acqua da tutte le parti, il suo partito è spaccato. Le uniche ‘rivoluzioni’ di cui il Presidente si potrà vantare in futuro sono: di avere la sua stessa maggioranza contro e di essere riuscito a sfasciare un partito.

Il Governatore non è quel gladiatore che tutti auspicavano, quella personalità travolgente che, con la sola forza delle idee ‘rivoluzionarie’, riunisce tutte le anime del centrosinistra. E allora, ecco che si ritorna al passato. Al peggio della Prima Repubblica: la campagna acquisti nel centrodestra, consolidamento di qualche patto preelettorale e contenimento dei malpancisti dell’ultim’ora.

Nulla è cambiato. Il teatrino va avanti. E non poteva essere altrimenti quando si governa senza un programma serio e senza idee. Una coalizione, un Governo, si basa o sulla condivisione di una proposta o sullo scambio di poltrone.

Quello di Pittella è il tipico esempio del ‘cattivo governo’ del Lorenzetti, dominato dall’Avarizia, dalla Superbia e dalla Vanagloria: volontà di gestire tutto a discapito dello sviluppo della Regione, pretesa di essere superiore agli altri, compiacimento per meriti che non esistono.

Queste nomine ne sono l’esempio. A chi giovano se non ai nominati stessi ed a Pittella che si garantisce una maggioranza al di fuori del suo partito? Certo non ai Lucani. Ancora una volta la debolezza del Pd, i dissidi interni fanno sprofondare la Basilicata nelle vecchie logiche di partito, quelle del do ut des e degli accordi sottobanco che nulla hanno a che fare con la buona politica di cui la Basilicata, oggi più che mai, hanno bisogno.

15/07/2016 - autore: Gianni Rosa
Consigliere Regionale FI-AN
categoria: POLITICA
 
     

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