A 10 anni sognava di fare il sacerdote
“Avevo 10 anni, ero in quinta elementare. In un compito in classe su cosa volevamo fare da grandi, io scrissi il sacerdote.”. Un sogno che si è avverato. Quel bambino era Don Mimmo Lorusso, il primo sacerdote che la frazione San Cataldo di Bella abbia mai dato i natali. Neanche nei secoli scorsi, quando le vocazioni erano in numero considerevole, vi è mai nato un sacerdote. Sono trascorsi 15 anni dalla sua consacrazione; 15 come i fiori che le bimbe gli hanno donato durante la S. Messa di ringraziamento, officiata dal Vescovo Metropolita mons. Agostino Superbo. “Mi sembra ieri, sembra che siano passati 15 giorni, non 15 lunghi anni. Sono entrato in seminario a Potenza, nel 1980. Ho vissuto lì il periodo del terremoto.” Ricorda Don Mimmo “ Poi mons. Giuseppe Vairo, il Vescovo di quegli anni, mi mandò al Seminario Romano, “il seminario del Papa”.”. Nel 1994 la consacrazione a sacerdote, da parte del Vescovo Ennio Appignatesi e alla presenza di Mons. Vairo, che aiutò il giovane Mimmo nei primi anni della sua vocazione. Il 1994, un anno che rimarrà impresso in Don Mimmo: il 19 Marzo giorno del suo onomastico, don Giuseppe Diana fu assassinato nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari a Principe, mentre si preparava a celebrare la Santa Messa. Due killer armati di calibro 7.65 gli sparano quattro volte, i proiettili vanno tutti a segno. Don Peppino- come era chiamato comunemente- muore all'istante. Il suo impegno civile e religioso contro la camorra ha lasciato un profondo segno nella società campana. Il suo scritto più famoso è la lettera Per amore del mio popolo non tacerò, un documento diffuso nel Natale 91 in tutte le chiese di Casal di Principe e della zona aversana assieme agli atri parroci, un manifesto dell'impegno contro il sistema criminale. Don Peppino lavorava con gli scout dell’Agesci e proprio nei boschi di San Cataldo portava i suoi giovani per i campi estivi e in quelle occasioni il giovane prete campano e il futuro presbitero lucano si conobbero e strinsero amicizia. “Una persona straordinaria” -ricorda Don Lorusso, con commozione- “ la sua dedizione per i giovani era straordinaria.”. I ragazzi, i giovani ai quali è sempre stata rivolta l’attenzione di Don Mimmo, prima a Roma, poi a Satriano di Lucania, infine dal 2003 ad Avigliano. Un’intensa attività, divisa tra insegnamento e impegno pastorale: Azione Cattolica, l’oratorio di San Giovanni, l’insegnamento nelle scuole, i corsi universitari di Logopedia e anche all’istituto di scienze Religiose di Potenza. Dopo la Santa Messa, una sorpresa per il Vice parroco: i ragazzi della parrocchia gli hanno organizzato una festa nell’Oratorio di San Giovanni, dove Don Mimmo ha percepito il calore umano della sua comunità
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13/10/2009 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |