UNA VITA AL SERVIZIO DEL POPOLO LUCANO

Ad Avigliano le celebrazioni in memoria di Vincenzo Verrastro

Vincenzo Verrastro, primo presidente della Regione Basilicata, forse basta questo per far rimanere la sua memoria negli annali della storia, ma sarebbe riduttivo. Politico, amministratore, uomo di lettere e di scuola, fondatore della DC lucana dopo gli anni bui del ventennio fascista. Figura poliedrica e complessa, pur nella sobrietà e semplicità della sua vita come scrive la figlia Valeria, nel libro Vincenzo Verrastro una vita a servizio della popolazione lucana “la sobrietà divenne per mio padre la via principale per la solidarietà, la condizione indispensabile per entrare in relazione di ascolto e di comprensione con gli uomini della comunità al cui servizio doveva operare”.Fede, cultura, politica : tre sfere della dimensione umana, pubblica e privata di Vincenzo Verrastro che il convegno cerca di affrontare con i contributi di chi ha lavorato e di chi ha conosciuto il “Presidente”. Un politico che si proiettava nel futuro, l’ho ha evidenziato Piero Lacorazza, che oraLeggendo un ordine del giorno del 12 dicembre 1965 nella quale Verrastro, criticando il governo – era primo ministro il democristiano Aldo Moro, Emilio Colombo ministro del Tesoro- sottolineava che l’unica regione senza università sarebbe stata la basilicata e chiedeva l’istituzione del magistero e di economia e commercio. Cultura e programmazione economica, questi per lui erano il futuro della Regione. Un atto conservato nell’archivio storico della Provincia che, il presidente Lacorazza ha dato questa anticipazione, sarò aperto nel 2010, in modo che tutti possono attingere a questo immenso patrimonio storico.Un verrastro attuale anche come politico, nel suo costume e nelle sue riflessioni. La sobrietà, l’etica, la concezione della politica come servizio al bene comune di un uomo cresciuto durante il ventennio, amico di antifascisti come Venturi e Rossi Doria e che ha svolto la sua vita pubblica nella prima repubblica, sono sempre attuali. Il consigliere regionale Paolo Salvatore cita alcuni passi del suo diario, del 5 novembre 1978: la sua etica con “il cattivo esempio di chi sta in una creta posizione sociale è molto più significativo e dannoso di quello dei cittadini comuni.” Il senso di responsabilità “ Gli operai sono in subbuglio perchè reclamano il lavoro e le garanzie.. noi ci stiamo battendo da alcuni mesi con scarsa efficacia” . “ Pensieri e comportamenti” dice Salvatore “ che in un periodo di scarsa credibilità del ceto politico sono attualissimi. Figure come Verrastro sono l’esempio che un'altra politica è possibile.”
08/11/2009 - autore: Leonardo Pisani
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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