Il movimento regionale Pd contesta la legge che prevede il ritorno all'atomo
200 firme contro la legge 99/2009, in difesa della libera scelta dei territori e delle popolazioni a decidere per il proprio futuro. 200 firme prese dai giovani democratici per dire no alla legge 99, con la quale il Governo Berlusconi ha previsto il ritorno al nucleare. Il ricordo della marcia dei 100mila di Scanzano è ancora vivo, quando il 23 Novembre 2003 un fiume di persone attirò l’attenzione dell’opinione pubblica italiana, vincendo una battaglia di difesa del diritto di autodeterminazione nelle scelte dove Stato e Regioni sono in legislazione concorrente. Quella dei Giovani Pd è un’iniziativa per sostenere una politica energetica che investa sulle tecnologie alternative, nelle energie pulite, con il motto che il “futuro è sostenibilità e sviluppo sostenibile”, considerando il ritorno ad un nucleare di III generazione- come sostenuto dal governo- , mentre nel resto del mondo si parla di IV generazione, quindi un energia atomica antieconomica per il costo di gestione senza considerare il problema delle scorie. Questi i nuclei della petizione dei Democratici Junior “ Da tempo stiamo organizzando iniziative sulle politiche energetiche e sull’ecosostenibilità. Non siamo pregiudizialmente contro il nucleare, ma vogliamo capire quali sono le prospettive future, se potrebbe essere pulita e come si risolverà il problema dello smaltimento delle scorie”Dichiara Angelo Summa, coordinatore provinciale dei GD “La legge 99/2009 è incostituzionale poiché viola il titolo V della costituzione. E’ un no al governo che in questa legge non dice furbescamente dove vuole i siti di smaltimento e prende le decisioni senza consultare le Regioni e i cittadini. Noi amiamo il nostro territorio e siamo contro le colonizzazioni”.
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22/02/2010 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |