25 anni di sacerdoozio. Presenti anche i parrocchiani di Muro Lucano e Castelgrande.
E’ da meno di due anni ad Avigliano, divenne parroco nel settembre del 2008, ma è entrato subito nei cuori dei parrocchiani e della comunità, grazie alla sua spontaneità e al suo impegno verso tutti, fedeli e laici. Infatti, in occasione dell’anniversario dei suoi 25 anni di ordinazione, la Chiesa Madre – così è chiamata qui ad Avigliano- era colma all’inverosimile. Don Salvatore Dattero, classe 1955, nato a Muro Lucano fu ordinato sacerdote da Monsignor Vairo il 16 Marzo 1985, una vocazione precoce che dopo le medie in seminario a Potenza, gli studi classici a Salerno e quelli teologici a Posillipo di Napoli. Poi l’ordinazione, dopo un breve periodo di impegno pastorale al Serpentone di Potenza, 22 anni a Castelgrande e poi nella città del Santuario del Carmine. Sacerdote dinamico, sempre a contatto con i ragazzi e dal forte impegno sociale, salì anche alle cronache come promotore di una petizione tra i cittadini di Muro Lucano, Castelgrande, Pescopagano e Rapone per sollecitare il completamento dei lavori della strada Nerico-Baragiano, la cui costruzione fu cominciata a metà degli anni ’80, una delle altre incompiute. Che sia un sacerdote amato dai suoi parrocchiani, lo si è notato anche dalla partecipazione di fedeli e amici arrivati da Castelgrande e da Muro Lucano, presenti anche i rispettivi primi cittadini Alberto Muro e Gerardo Mariani, in fascia Tricolore assieme all’ ospite di casa Domenico Tripaldi. La messa, officiata dall’Arcivescovo Superbo, è stata concelebrata dagli altri s sacerdoti aviglianesi e dai predecessori Don GiovanniDi Carlo e Don Gaetano Corbo. I ricordi di Don Salvatore sono rivolti a colui che fu la sua guida spirituale negli anni della gioventù, Mons. Antonio Rosario Mennonna, il vescovo murese, prolifico scrittore e recentemente scomparso a 103 anni e di PASQUALE QUAREMBA (1956-1982) già Arciprete della Cattedrale di Muro Lucano, poi vescovo di Gallipoli che parteciparono alla sua consacrazione. “ Mons Vairo disse nell’omelia che il prete deve avere il coraggio della Verità, in un mondo senza punti di riferimento è sempre più attuale” Don Salvatore ritorna con la mente al 16 Marzo 1985 “ In una società dove affarismo, indifferenza, l’interesse privato e dell’individualismo sfrenanto sembrano prevalere, un sacerdote deve stare a fianco degli umili e dei poveri, delle famiglie in difficoltà e dei ragazzi e studenti per portare avanti il messaggio di Gesù Cristo ” Poi, dopo la Santa messa, la festa organizzata dall’oratorio di San Giovanni, accolto dal balletto delle giovanissime danzatrici della parrocchia e le poesie di Angela Galasso, il giorno seguente il concerto di Don Giosy Cento, il prete cantautore “menestrello di Dio” fondatore dell’Associazione ‘Il mio Dio canta giovane’, più comunemente detta dei “Cantautori di Dio” che riunisce i cantautori di ispirazione cristiana. Dei tanti premi ricevuti nella sua intensa attività, si segnala il premio “David Mondiale” ricevuto ad Oviedo (Spagna) l’11 luglio 2004, nel Multifestival David, quale “pioniere della musica cristiana contemporanea”.
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19/03/2010 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |