La ditta aviglianese stava lavorando per la manutenzione della Chiesa dellla S.S. Trinità
Quella porticina doveva essere chiusa, semmai con lamiere invece per lo scrupolo professionale di Corneliu Todirka, operaio lattoniere che ha voluto accertasi se le infiltrazioni d’acqua venissero da quel sottotetto che sta proprio sulla navata principale della Chiesa della Santissima Trinità. “ Una settimana fa siamo stati chiamati dal parroco Don Ambrogio Atakpa perchè c’era una copiosa perdita d’acqua che cadeva proprio sulla navata dove ci sono affreschi e dipinti” spiega Tonino Lacerenza, proprietario della omonima ditta Lacerenza Isolamenti “ Già settimane fa ero andato sul terrazzo, era pieno acqua con i bocchettoni pieni di melma e di muschio, si vede che da anni non saliva nessuno.Abbiamo fatto dei lavori, pulendo i tre bocchettoni dalla melma e dal muschio ed avevamo deciso di ritornare per vedere se c’era altro da fare. Quando siamo ritornati abbiamo notato che sul tetto c’erano tegole fuori poste, la grondaia malmessa, abbaiamo notato che le infiltrazioni arrivavano fino ad un abbaino di legno, tutto sconnesso dal quale uscivano anche piccioni ”. Il sottotetto è alto intorno ai quattro metri e dal racconto degli operai è poco agevole entrarci, dal terrazzo si deve scavalcare anche un muretto di un metro, dopo tre metri circa c’è questa piccola porta. L’idea era di sigillare con una lamiera quella porticina malridotta per evitare che entrasse acqua piovana, però lo scrupolo di Todika lo ha spinto a varcare quella porticina di poco più di un metro, insomma un luogo non certo inaccessibile ma scomodo da raggiungere.“L’operaio è entrato, si faceva luce con un telefonino per vedere se ci fosse qualche perdita e ha trovato il corpo della povera Elisa” continua Lacerenza “ ero in viaggio per Pescara “Mi ha chiamato spaventatissimo, quasi non riusciva a parlare dicendomi che era successo una cosa terribile. Ho pensato che fosse successo un incidente di lavoro, poi mi ha raccontato tutto, che aveva trovato un corpo per terra nel sotto tetto. Spaventato mi ha chiesto cosa fare e gli ho detto esci immediatamente, avvisa il parroco e chiamate subito la polizia”.Todirka entrando nel sottotetto, alla destra, nella parte dove il pavimento si congiunge al tetto il corpo, ha dichiarato che ha visto dei vestiti ed il cadavere ha dichiarato che è successo così in fretta che non ricorda nulla ed è sceso ad avvisare il parroco e le forze dell’ordine. Alla domanda se avessero percepito strani odori quando sono saliti la prima volta, Laceranza spiega che era impossibile perchè il sottotetto è di legno ed ha fessure, quindi c’era circolazione di aria e poi la Chiesa è alta forse, afferma a memoria sui 12 o 14 metri, molto piu degli edifici circostanti, quindi non si poteva avvertire nulla. Dalle condizioni del terrazzo, dalla melma e dalla assoluta mancanza di manutenzione, viste che anche le erano piene di fango, verosibilmente nessuno saliva li da anni.“ Sono rimasto sconvolto dalla vicenda, mi sento anche coinvolto emotivamente e non sono riuscito a dormire” continua Lacerenza “ do le condoglianze alla mamma ed ai fratelli di Elisa da parte mia e di tutta l’azienda, spero di poterlo fare di persona al più presto”.
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19/03/2010 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |