Avigliano,sembrano svanite le tensioni nella maggioranza
Tensioni nella maggioranza, sì oppure no? Il ritardo dei tre consiglieri comunali ha suscitato gli strali dell’opposizione facendo arrivare a definirla “sciatteria istituzionale” da parte del Pdl Salvatore o la definizione ironica di “lega nord di Sant’Angelo”, ma sottolineando che sono l’espressione democratica di quasi 1000cittadini-elettori, da parte di Rosa di Unità popolare, non ha lasciato indifferenza sia tra i Media che nell’opinione pubblica, è stato l’argomento del giorno, persino alimentato da un volantino- senza firma- che prendeva le difese del gruppo dei tre consiglieri, ricordando che sono esponenti di un’area precisa del Pd la “ Bersani Adduce” e che hanno il sostegno elettorale di circa 1000 voti, va anche aggiunto che tra loro vi è l’unica quota rosa, Anna D’Andrea. Le versioni dell’accaduto sono diverse, da chi faccia la responsabilità ai tre consiglieri, chi allo stesso sindaco e se ne aggiungeranno altre, ma resta l’episodio di “sgambetto istituzionale” verso il Consiglio Comunale che è organo rappresentativo di una comunità e verso gli elettori, fermo restando il rispetto delle posizioni dei singoli eletti. Dalle parole in consiglio di D’Andrea, che il «gruppo appartiene al Pd ed esprime piena fiducia al sindaco Summa», quindi intervento istituzionale, strappo nella maggioranza non esiste, resta, però il cuore del problema che è politico, che ha causato questa situazione ossia la difficile gestione di un comune policentrico dalla 100 frazioni, che certo non si può risolvere con la semplice rappresentanza assessorile, qualche territorio ovviamente rimarrebbe sempre non rappresentato con questa logica. In questa giunta alla novità storica di una rappresentanza a Bancone, restano scoperte Possidente- Sarnelli e appunto Sant’angelo- San Nicola, area vocazione commerciale e artigianale tra le più vivaci del comune, vera cerniera verso il Vulture e Potenza, che non esprimono un assessore dai tempi del sindaco Pace, ossi 10 anni, quando Angelo Vito Sabia era assessore. Le aspirazioni di borghi e aree ad avere una visibilità istituzionale sono legittime e comprensibili, ma la soluzione per un territorio integrato devono essere politiche, se no le forze centrifughe saranno sempre maggiori. Proprio in queste comunali si è avuta la presenza di una lista frazionista, che non ha eletto consiglieri, ma ha posto con forza i problemi che vivono le zone rurali, ammesse tra l’altro anche dalla maggioranza. Qualche idea potrebbe essere gia arrivata dal primo consiglio, la proposta fatta da Vito Fernando Rosa, sembra che abbia ottenuto anche un interesse da Vito Summa, dell’istituzione del Presidente del consiglio e della revisione dello statuto comunale che poterebbe prevedere istituti di partecipazione popolare capaci di creare una maggiore coesione territoriale, in caso contrario si vivrà sempre la diatriba Centro – Frazioni oppure a legittime richieste di visibilità altre legittime richieste di rappresentanza, ma sempre in un’ottica localistica e parziale.
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22/04/2010 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |