Ad Avigliano c'è un solo servizio igienico pubblico ma sporcizia ed incuria abbondano
Pecunia non olet – il denaro non puzza-cosi per Svetonio in “De vita Caesarum”, poi da Dione Cassio in History, l’imperatore Tito Flavio Vespasiano rispose al figlio Tito che gli rimproverò di avere messo una tassa sui servizi igienici pubblici, che si riversavano nella Cloaca Maxima, denominati da allora vespasiani. Certo la tassazione da allora è cambiata, i bisogni fisiologici, però restano, ne sanno qualcosa i cittadini di Avigliano che si lamentano della mancanza di servizi igienici pubblici. In realtà esiste un bagno pubblico, almeno fisicamente, nei pressi della stazione delle Fal, però è chiuso e per poterne usufruire bisogna chiedere le chiavi ad un esercizio commerciale lì adiacente.Il moderno vespasiano aviglianese è in condizioni da antica “latrina romana”, esiste la divisione tra bagno femminile e maschile, persino un servizio per diversamente abili, rigorosamente chiuso.La situazione che si presenta al cittadino che vorrebbe usufruirne è tale da scoraggiare anche il più temerario, si parte da una porta d’ingresso che bisogna fermare con una mattonella, si entra calpestando un pavimento sporco, pieno di acqua nera, imprecisata da dove venga la perdita per addentrarsi in un antro col water ricoperto di cartacce e oggetti di natura imprecisata. Stessa situazione nella sala con i water a muro ossia tecnicamente i pissoir, però abbellita da scritte che lasciamo alla fantasia del lettore immaginare il contenuto. Il reparto femminile presenta qualche cartaccia in meno, ma questo perchè giustamente non utilizzato. Un centro di 8000 abitanti senza servizi igienici pubblici, chi si trova ad Avigliano deve affidarsi a quelli degli esercizi commerciali, una situazione che diventa catastrofica durante le feste patronali e le manifestazioni popolari, il proprietario di un noto bar racconta che durante le feste patronali, sono centinaia i visitatori che chiedono di usufruire dei servizi del suo locale, cosi poi ci dicono latri esercenti. Allora, ritorniamo all’antica saggezza di Vespasiano, se i tributi e le tasse che i cittadini versano, non permettono di avere un servizio igienico comunale efficiente e decoroso, che si ritorni a “Pecunia non olet”, anche a pagamento come in molte località ma che abbia standard di pulizia e decoro urbano.
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10/06/2010 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |