LAGOPESOLE INFURIATO PER UN PASTICCIO ARBITRALE

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Avigliano – Quel pasticciaccio brutto del calcio di rigore. Parafrasando Gadda, per sintetizzare il passaggio chiave di Lagopesole-Varisius. Pasticciaccio brutto per la concessione di una massima punizione che proprio non c'era. E sull'esecuzione, per l'incredibile teatrino che si è acceso dopo che Mariano aveva respinto l'esecuzione di Tragni e Bellomo aveva ribadito in rete la respinta. Mekonen fermo con la bandierina alzata a segnalare che il gol va annullato, Tomasulo che confabula con il guardalinee, la prima impressione è che voglia far ripetere il tiro, poi invece convalida il gol. Secondo i giocatori del Lagopesole, il guardalinee aveva indicato l'entrata in area di Bellomo prima del tiro di Tragni. E allora, la “guida pratica della regola 15” parla chiaro: gli arbitri “Non convalideranno la rete.Il giuoco dovrà essere ripreso con un calcio di punizione indiretto sulla linea dell’area di rigore nel punto più vicino a quello in cui il pallone è stato toccato”. Dato a Mekonen ciò che è di Mekonen, però, la rabbia del Lagopesole non può che aumentare. “E' l'ennesimo episodio che capita, e sempre contro di noi”, sbotta il tecnico biancorosso Alfano. “A Moliterno all'ultimo minuto un nostro giocatore atterrato in area senza che l'arbitro intervenisse; a Pignola, ancora sullo 0-1, un episodio simile; ora quest'altro intervento. Francamente, sono troppi episodi, e noi siamo stanchi di dover subire”. E rincarano la dose i calciatori federiciani, che attaccano l'arbitro per l'intero suo operato, e parlano di suoi “atteggiamenti provocatori durante tutta la gara”. Alla fine di tutto, rimane una sconfitta pesante per i suoi riflessi su una classifica che per il Lagopesole si complica non poco. E una sconfitta che va analizzata su due livelli. Quello arbitrale di cui si è detto. E quello tecnico, e qui il risultato è ben poco discutibile. Perché la partita è stata sempre controllata dai materani, in costante superiorità numerica in un centrocampo in cui già in partenza lo schieramento a tre punte scelto da Alfano e il poco aiuto dato dai due esterni del trio d'attacco al reparto centrale, si è sommato al gran lavoro fatto da Tragni a sostegno della linea mediana della sua squadra. Con il risultato che i materani hanno potuto da una parte mantenere il possesso di palla, e dall'altro spegnere il gioco offensivo dei federiciani. Che, piuttosto, possono recriminare sull'incredibile occasione sprecata, dopo soli 6 minuti, da Carmine Coviello che avrebbe dato una impostazione tattica del tutto diversa alla gara. E che fa dire ad Alfano che “il nostro problema rimane quello di non essere cattivi sotto porta”. Intanto, all'orizzonte si profila il derby di Pietragalla. Gara doppiamente sentita, ma partita difficilissima, vista l'ottima condizione della neo promossa formazione di Potenza. E se fosse proprio questa l'occasione per esorcizzare il tabù trasferta? Giancarlo Tedeschi
16/11/2009 - autore: anonimo
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA

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