Il segretario nazionale di Fiamma Tricolore spiega la linea nazionale
La città gianturchiana si è svegliata con alcuni manifesti a firma di alcuni cittadini antifascisti, che contestavano l’arrivo di Luca Romagnoli, segretario nazionale della Fiamma Tricolore. Ne manifesti non firmati, neanche la pioggia che ha fatto traslocare l’incontro al chiuso della sala consiliare hanno impedito l’incontro, in sala presenti anche Nicola Pagliuca e Gianni Rosa, presidente e vice presidente del gruppo regionale Pdl, simpatizzanti e cittadini, anche elettori di centrosinistra. Commenta Romagnoli “ E’ come se io mi definissi anti comunista, ma posso essere contrario a qualcosa che non esiste? Qualcuno si definisce comunista, è libero di farlo” insomma lasciamo alla storia l’analisi del passato ed al presente invece “Io non faccio politica anti qualcosa, Pensiamo alle proposte, ai problemi reali, discutiamo se è ingiusto quello che è capitato ai 3 operai della Sata di Melfi o se è giusto, da europarlamentare mi sono occupato dell’agricoltura lucana. I cittadini vogliono questo non rancori di un passato che non esiste più, non si interessano se io provengo dal movimento sociale o altro, vogliono risposte a problemi concreti ”. Inutile negare che il tema politico per eccellenza è la rottura tra il Premier Berlusconi e il Presidente della Camera Fini, la posizione della Fiamma quale è ? “ Da segretario nazionale di un partito non condivido chi è sleale con il voto degli elettori , è contro la storia del nostro partito. Comunque si sta esagerando nei toni e nei modi, ci vuole maggior equilibrio ed anche educazione”. Quindi un’eventuale alleanza se vi sarà, sarà siglata solo col Popolo delle Libertà, su questo Romagnoli è fermo, ma dubita di elezioni anticipate che favorirebbero solamente la Lega, attualmente unica formazione che ha il vento in poppa, mentre il Pdl è in difficoltà ed il centrosinistra che “Non ha neanche un leader vero, sono allo sbando”. Partito di destra, moderno ed europeo, ma saldamente legato alla storia italiana e con una sua autonomia dal centrodestra. Favorevoli al proporzianalismo puro, convinti che il bipolarismo italiano sia imperfetto, eventuale alleanza ma col proprio simbolo, favorevoli al processo breve come riforma per favorire la celerità della giustizia, ma non leggi ad personam, sì alla separazione delle carriere per i magistrati, ma maggiori risorse finanziarie per la giustizia e maggiore risorse umane affinché “tutti siano uguali davanti alla legge”. Per Romagnoli comunque il sistema italiano ha necessità di una totale riforma istituzionale che riformi un bicameralismo imperfetto, che ridefinisca ruoli e funzioni di Stato, Parlamento e Regioni, cita anche il Presidente Cossiga che avanzò una proposta di Costituente “ Per queste riforme ci vuole l’elezione di una Nuova Assemblea Costituente, che riformi l’architettura istituzionale, riveda la carta costituzionale, che crei meccanismi di elezione o indicazione diretta per dare stabilità ai governi. E’ l’unica possibilità anche per risolvere i conflitti di interesse e faccia anche una nuova legge elettorale, come proponeva il Presidente Cossiga dopo mani pulite e come aveva proposto prima Giorgio Almirante. L’Unica possibilità perchè in Italia le Bicamerali non hanno mai funzionato”.
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04/09/2010 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |