Solo un pari col Ferrandina
Avigliano – C'era chi davvero aveva sperato nella neve. Perché era chiaro che, nelle condizioni date, quella con il Ferrandina diventava una partita difficile. E la eventualità di un rinvio sembrava una soluzione di fronte ad una situazione molto delicata. Cinque assenti, fra squalificati e indisponibili per motivazioni varie. Fuori causa tutti e tre gli elementi del reparto offensivo: Salbini, costretto addirittura al ricovero in ospedale (sembra per un utilizzo eccessivo di anti-infiammatori, probabilmente usati per recuperare dall'infortunio muscolare occorsogli durante la gara con l'Atella Monticchio; e comunque, una situazione che sembra essere risolta, e fortunatamente molto meno grave di quanto sembrasse); Vaccaro, infortunato; Lasco, di cui da troppo tempo non si capiscono le reali condizioni. Assenti anche Fiorino e Di Pietro, dopo le evitabilissime espulsioni di Viggiano. Una squadra da reinventare, senza un vero punto di riferimento in avanti. E un avversario che non è più la squadra materasso delle prime 14 giornate, reduce da una vittoria e un pareggio nelle tre gare precedenti, rilanciato nelle sue speranze di rinviare il suo destino alla lotteria dei playout. Non è stato un Avigliano esaltante, come tutt'altro che esaltante è stata una partita scivolata via senza emozioni. Ma probabilmente, senza mezza squadra, molto di più non si poteva chiedere. E infatti, nello staff tecnico granata si prova ad osservare con disincanto, e senza drammi, a quanto accaduto. “Con la situazione nella quale ci siamo venuti a trovare -sostiene Vito Sabato, che, fra assenze in campo e assenze in panchina stante la squalifica di Filadelfia, deve dividersi nel doppio ruolo di allenatore e giocatore- con cinque titolari fuori e un avversario completamente rinnovato e a noi assolutamente sconosciuto, possiamo accontentarci del pareggio. L'aspetto positivo, è quello di aver mantenuto inalterato il vantaggio sul Ferrandina”, che però ha recuperato un altro punto sul Picerno, e dunque sulla zona playout, che ora per gli uomini di Savoni dista solo 4 lunghezze. “Di fronte abbiamo trovato una squadra molto chiusa, -continua Sabato- senza attaccanti e senza i due squalificati era difficile creare gioco e palle gol, forse avremmo dovuto tentare di più le conclusioni da lontano”. Se il Ferrandina è ormai in archivio, lo sguardo è già sulla prossima gara in casa, un altro scontro diretto, contro il Policoro. La trasferta di Oppido, appare un ostacolo troppo alto. “E' una partita da onorare -afferma Sabato- ma sappoiamo bene che i valori sono molto diversi”. E oltretutto, la squadra sarà ancora una volta rimaneggiatissima, perché se rientrerà Di Pietro (che dovrà stare attento ad evitare ammonizioni, essendo diffidato), oltre a Fiorino mancherà Sabia, espulso domenica. E degli attaccanti, non si sa chi potrà recuperare. E allora, meglio cominciare a proiettarsi sulla gara della quarta giornata. Che sarà un passaggio delicatissimo, forse decisivo. Giancarlo Tedeschi
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14/01/2010 - autore: anonimo |
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA |