I problemi della scuola li ereditiamo dall'eredità Dc e post-sessantotina
Nel giorno della protesta anti Gelmini, tra cortei,sit in e dibattiti in pubbliche piazze, non poteva certo mancare una dichiarazione proveniente da chi invece è favorevole. Vincenzo Claps, giovane dirigente del Popolo delle Libertà e membro del direttivo Anci Giovani, difende il tentativo di riforma del Ministro dell Istruzione. "Esprimo solidarietà al ministro Gemini, che sta portando avanti una riforma non facile, In Italia sono tutti d accordo che l istruzione va cambiata, ma poi non vi è mai una riforma che vada bene". Per Claps, i mali della scuola hanno radici antiche, più avanti degli anni del centrodestra "come strumentalmente parte del centrosinistra vuol far credere, ma di decenni di politiche sbagliate, volte alla coltivazione di cliente e di sacche di consenso ed in questo forti responsabilità sono da ricercare in taluni che oggi si scagliano contro ogni riforma della scuola". Per l esponente delle giovanili Pdl, i responsabili della crisi della istruzione sono le politiche democristiane di rendere il settore un ufficio di collocamento sia per docenti che personale di servizio e nella cultura post sessantottina colonizzatrice il mondo della scuola fino a renderlo quello che è oggi. Insomma oggi protestano proprio gli eredi diretti del compromesso storico che " consideravano la scuola uno stipendificio e non come luogo di crescita umana, sociale e culturale." "Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una campagna mediatica condotta dal Partito Democratico e dal suo movimento giovanile, riguardo la scuola e la riforma Gelmini" - continua Claps "prese di posizione demagogiche e populistiche che non vanno nelle direzione della soluzione dei problemi della scuola pubblica". Mentre E indispensabile una razionalizzazione dei plessi scolastici, non solamente economico, ma anche tecnico, per il pidiellino "è impensabile tenere in piedi scuole in comunità dove non ci sono studenti e corsi di laurea con 1 o 2 iscritti". "Prendiamo atto dell ennesimo tentativo del maggiore partito del centrosinistra italiano, di anteporre i propri interessi di bottega a quello generale, condannato ad avere un ruolo di oppositore, paradossalmente anche quando è maggioranza, mentre riesce ad essere partito di governo solamente dove riesce a coltivare clientele a con risorse pubbliche" conclude il dirigente Pdl "Il ministro Gelmini ha il coraggio di affrontare i problemi della scuola senza guardare alle ricadute in termini di consenso, al contrario di molti suoi predecessori che hanno basato le loro politiche in materia di istruzione esclusivamente sotto l aspetto elettorale". |
09/10/2010 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |