IL RICORDO COMMOSSO DI DON CLAUDIO MANCUSI DEI 4 ALPINI VITTIME DELL'ATTENTATO IN AFGHANISTAN

Il giovane sacerdote è stato il loro cappelano militare ad Udine

E stata dedicata ai quattro sottoufficiali del 7 reggimento alpini di Belluno, uccisi dopo uno scontro a fuoco dai telebani nella valle del Gulistan in Afghanistan, la serata di presentazione del volume "Prete: dal mistero alla Teologia"scritto da Don Claudio Mancusi. Il giovane cappellano militare ha iniziato la sua missione pastorale proprio a Belluno, dove ha conosciuto le quattro vittime Gianmarco Manca, 32nni di Alghero(SS), Sebastiano Ville, 27 anni di Lentini(SR), Francesco Vanozzi, 26 anni di Pisa e Marco Pedone, 23 anni di Gagliano del Capo (Le). Li ricorda così: " Sono stato cappellano dal 2008 al 2009, li ho conosciuti personalmente, compreso il ragazzo che è stato ferito. Venivano spesso a parlare con me, erano ragazzi seri che rispettavano il mio ruolo, sereni e molto gioiosi nonostante le difficoltà quotidiane, penso al caporale Manca che era sposato ad Alghero a confidarsi". Don Claudio è commosso, quando parla- accanto a lui vi è anche il cav. Aldo Iannaccone, ufficiale dell esercito, che ha conosciuto i quattro alpini- continua così il suo ricordo" Erano fieri di essere alpini e lo consideravano un onore, consci della finalità che la loro Ho conosciuto delle persone che avevano preso sul serio la loro professione, che credevano in quello che facevano, consci della finalità della loro missione: non andavano in missione solo per avere benefici economici, vivevano con professionalità la loro scelta di vita". Alla serata era anche presente Il Colonnello Francesco Mastrorosa dello Stato Maggiore della Difesa - centro nato di simulazione- che da dichiarato "Questa notizia addolora tutti e il nostro pensiero va sopratutto alle famiglie dei caduti, cui siamo vicini. Non entro in valutazioni di merito, ma posso dire che le motivazioni che spingono questi ragazzi ad andare in missione, fuori casa, che ci spingono noi tutti militare è il credere profondamente in quei valori democratici, che L Italia si onora di portare avanti. Speriamo che questi episodi non accadano più, sembra banale un affermazione del genere, ma da parte nostra- da tecnici- è di cercare di ridurre al minimo, ovviamente e purtroppo allo zero non si può arrivare la possibilità di queste tragedie".
11/10/2010 - autore: Leonardo Pisani
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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