Il missionario francescano di Avigliano si è spento a Potenza
Una vita dedicata agli orfani, ai deboli, ai carcerati, ai malati. Una vita dedicata allo Zambia,che è rimasto nei suoi pensieri sempre, il suo Zambia. Bastano queste poche righe per descrivere l opera di Padre Carlo Luongo, il missionario francescano conventuale, nato ad Avigliano il 15 Agosto 1933, recentemente scomparso a Potenza, dove stava curando una malattia che porta anche i segni di una lunga missione pastorale in foreste, miniere, in una nazione che quando arrivò nel 1966, usciva da lungo colonialismo e sfruttamento economico: ne strade, ne scuole, nulla. Padre Carlo, al secolo Giuseppe Luongo, la vocazione l aveva sin da piccolo- molto contribuì alla sua vocazione don Peppino Stolfi, il decano dei parroci aviglianesi- aveva il desiderio di prendere i voti ed indossare il saio francescano, sicuramente anche quello di partire in qualche "provincia dell ordine" all estero, in missione. Proprio lui che era gracile e malaticcio, infatti gli fu impedito per qualche anno, circa 5 da quando prese i voti; ma caparbio da buon lucano,mentre andava in missione tra Ravello,Sant Anastasia, Montella e Rionero, si curò per poter partire verso l Africa, a fronte di tanta volontà i superiori lo fecero partire per l Africa, destinazione Zambia, la Rhodesia settentrionale inglese da poco indipendente, del quale visse le difficoltà di vita e si operò per combattere i drammi, dalla mortalità infantile sino a quello recente, drammatico dell Aids. Proprio lui che di fisico minuto e gracile, quasi si trasformò fisicamente, quando arrivò dopo qualche anno, forse tre dalla prima partenza, i genitori ed il fratello quasi non lo riconoscevano, era diventato robusto. Con il suo sorriso spiegò che le vie del Signore si manifestano anche con il lavoro fisico ei villaggi equatoriali. Lo Zambia era la sua vita, gli altri due grandi amori, il suo Napoli e la sua Avigliano, un legame mai sciolto e sempre forte, quando poteva ritornava fermandosi qualche mese, una permanenza che permetteva di far riposare il corpo e curarsi, l animo era sempre forte e vigoroso. Padre Carlo possiamo ricordarlo con una sua frase che scrisse ai familiari: "Sono Diventato Missionario", aveva preso la malaria, si sentiva più vicino ai suoi fedeli africani. |
01/11/2010 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |
carlo da aviglianese errante | 03/11/2010 - 08:50 |
Grazie Leonardo per questo omaggio a un grande figlio di Avigliano |
Postiglione Vitantonio detto Tonino da Maschito-Lavello- Rionero ma nato a Taranto | 01/04/2013 - 20:29 |
Solo ora ho saputo della morte di P. Carlo, grazie all'articolo " Controsenso" di Michele Traficante. Che dietro la mia richiesta di notizie di P.Carlo mi ha spedito l'articolo. Io sono uno dei ragazzi che P.Carlo aiutava all'istituto di Rionero nei primi anni sessanta.Ricordo le partite a pallone e quel Suo tirarsi su la sottana per giocare. Ma il desiderio di fare il Missionario era la cosa della quale parlava di più.Ho tanti ricordi di Lui, belli e onesti nei confronti di noi ragazzi "difficilini".Avevo un pò di confidenza perchè un suo cugino o altra parentela giocava nell'Avigliano ed era amico di un parente di mia mamma, Elio Brancaleone che in quegli anni giocava nel Rionero. P.Carlo lo porterò sempre nel cuore anche se non sono stato un buon allievo,comunque tutto mi è servito. GRAZIE PADRE CARLO MARIA LUONGO |