l'agente,nato ad Avigliano, era il comandante del carcere di Udine
Il rifiuto alla richiesta di estradizione per il terrorista Cesare Battisti, da parte dello Stato Italiano, ultima decisione del ormai ex Presidente del Brasile Inacio Lula, colpisce direttamente anche La Basilicata e Avigliano. Un Aviglianese fu la prima vittima di Battisti, all'epoca appartenete al gruppo terroristico Proletari Armati per il comunismo. IL 6 giugno 1978, ad Udine dove Antonio Santoro, nato il 26 aprile 1926 nella cittadina gianturchiana, si recava in sevizio preso la casa circondariale, dove era maresciallo capo degli allora agenti di custodia. Erano le 7,45, Santoro si recava a piedi presso il carcere come consueto, gli fu atteso un agguato sotto il carcere, quando arrivò lo freddarono con una pistola militare, due colpi, l'ultimo alla tempia: il colpo di grazia. A sparare, secondo gli inquirenti e la testimonianza del collaboratore Petro Mutti l'esecutore materiale fu proprio Cesare Battisti, che lo attendeva assieme complice, mettendo in atto una falsa scena di un'innocua coppietta di fidanzati che si scambiavano carezze fino al momento di colpire. Poi i due sicari, fu ricostruito poi, fecero perdere le loro tracce, scapparono con una '2 cavallì con tanto di gommone sul tetto, facendosi scambiare per turisti si allontanarono verso Grado. L'omicidio di Antonio Santoro fu il battesimo di fuoco per i Pac. L'esecuzione a sangue freddo, in un periodo storico che diede un terribile contributo di sangue con oltre 500 attentati, scosse profondamente Avigliano, dove risiedevano - ed ancora risiedono- i familiari e i parenti di Santoro, che non aveva mai perso i contatti con la terra natia. Gli fu dedicata anche una strada, dall'allora primo cittadino Gerardo Coviello, che dice " fu un atto doveroso e non formale. Antonio Santoro fu un vero servitore dello Stato, che compì il suo dovere fino in fondo. Da Avigliano e dagli Aviglianesi partì un messaggio di difesa della libertà e della democrazia, che ci contraddistinto dai tempi dei Palomba e dei moti del 1799". Antonio Santoro è stato riconosciuto "Vittima del Dovere" ai sensi della Legge 466/1980 dal Ministero dell'Interno ed il 15 aprile 2004 gli è stata conferita dallo stesso Dicastero la Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria, inoltre gli sono intitolate le Caserme Agenti degli istituti penitenziari di Udine e di Nuoro. Ed in questi giorni il dolore è ancora più vivo e rabbioso dopo la scelta del presidente Lula. Una scelta che scuote il popoloso centro del potentino e che riacutizza una ferita mai emarginata . Riguardo alla mancata concessione dell'estradizione, arriva anche la condanna da parte del consigliere regionale Gianni che dichiara "Da Lucano ed Aviglianese mi sento colpito e mortificato dalla decisione di Lula, che nega che Giustizia sia compiuta, una Giustizia che anche il popolo lucano e le istituzioni della nostra regione chiedono a gran voce, che rivendicano con forza, affinché il sacrificio di un figlio di Basilicata e umile servitore dello Stato non rimanga vano, lo chiediamo nel ricordo di una delle vittime di Battisti e del suo gruppo criminale. |
02/01/2011 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |