NATALITA' OLTRE I TEMPI ED I LUOGHI

Un successo il suggestivo presepe vivente di Avigliano

Natività oltre il tempo ed i luoghi, rievocando il mistero della nascita di Gesù nella grotta di Betlemme, facendolo rivivere in un eterno presente. Questo l evento de il presepe vivente "Oltre il Tempo", organizzato dalla Parrocchia Santa Maria del Carmine di Avigliano, dall associazione di Promozione sociale Terra, dal circolo ANSPI "Don Mimì Mecca" e con il contributo della Pro Loco di Avigliano, Associazione San Vito, Oratorio San Giovanni e Società di Mutuo Soccorso. Un viaggio che iniziava dall antica porta di Avigliano, il famoso arco del XI secolo, e tra gli scorci, gli angoli, le volte e le colonne opere degli artigiani e maestri di pietra dell antica avigliano, si proseguiva fin verso la a Basilica Minore S. Maria del Carmine, ove vi era la Sacra Famiglia. I visitatori, accorsi numerosi ed accolti dal Giovanni Battista, sono stati catapultati come per incantesimo in una caotica Betlemme Lucana, vivendo anche l arrivo dei Re Magi dalle Terre Caldee. Lungo il percorso i figuranti che interpretano il ruolo di personaggi biblici, vestiti con il tradizionale costume aviglianese, con la rievocazione di scene di vita quotidiana dal maestro d ascia, al fabbro, all ortolano, ai pastori con pecore, reali anche esse in armonia con legionari ,centurioni e censori romani,risalenti al periodo che va dal "primo censimento", voluto da Cesare Augusto in tutto l Impero romano ad episodi della vita pubblica di Gesù Cristo. Scene animate, dinamiche ed insolite. "Quando pensiamo al Natale, vengono in mente a tutti noi i tempi dei nostri nonni, quando bastava poco per gioire: si guardava il cielo farsi rosso, il ceppo crepitava e in ogni famiglia s incurvava, tenero e misterioso, il grembo materno che preparava una culla" dicono gli organizzatori "Se poi chiudiamo gli occhi e immaginiamo la scena della Natività, ecco lunghe tuniche e profumi esotici accalcarsi attorno a una povera mangiatoia, dove è riposto il figlio appena nato di un falegname. Ma quando è venuto il Figlio di Dio tra noi? Duemila anni fa, In un paese lontano e straniero? E questo il nostro presepe? O è nato nei Natali carichi di sentimenti semplici e fortissimi, di cui sentiamo ancora raccontare? Non sapendo cosa scegliere, abbiamo provato a immaginare che lo stesso istante, senza confini di tempo, si ripetuto, in tutta la sua realtà terrena, in entrambi i momenti".
07/01/2011 - autore: Leonardo Pisani
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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