LA CACCIA CON I RAPACI ANCORA ATTUALE NEL XXI

le tecniche utilizzate spiegate dal vivo dal meiodevo ai giorni nostri

La caccia con il falco relegata alle memorie della dominazione islamica in Sicilia (Siqilliyya), o ai fasti normanno- arabi di Ruggero II e Guglielmo I d'Altavilla? Ma No, per soddisfare la curiosità andate su youtube ed inserite bird strike, impatto di aerei con gli uccelli; con conseguenze ingenti ed enorme perdite umane: dal 1910 si sono registrati 350 decessi in campo militare e 250 in campo civile a causa di impatto con volatili. Tra le tecniche utilizzate nel XXI secolo per evitare il danno causato da uccelli, vi è ancora l'utilizzo di rapaci addestrati quasi che fossimo ancora negli anni di Federico II Staufen e del suo figlio prediletto Manfredi, il re lucano essendo nato e cresciuto a Venosa nel 1232. Proprio la corte sveva ha accolto centinaia di turisti nella corte del castello di Lagopesole, vi era lo Stupor Mundi assieme alla amata Bianca Lancia, scortati da Hermann Von Saltza, Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri Teutonici, lo " scomunicato ", che aveva guidato con successo la crociata, terminata con un accordo diplomatico tra lo Stupor Mundi e il sultano Malik-al-Kamil recuperando la Città Santa, Bethlemme, Nazareth e San Giovanni d'Acri, che portò all'anatema dello svevo normanno da parte del Papa Gregorio IX. Vi erano consiglieri il poeta Jacopo da Lentini, l'eminenza grigia Pier Delle Vigne assieme all'alchimista scozzese Michele Scoto, a ricordare la prima visita documenta di Federico II a Lagopesole fu nell'agosto del 1242 notizia a firma dall'Imperatore: "in campis et in castris lacuspensilis. Nell'evento organizzato dall'Unla di Lagopesole, giunto alla dodicesima edizione Non poteva mancare lo spettacolo di falconeria, eseguito dal maestro Massimo Lanatà e da Michele Lacerenza, che hanno mostrato agli "ospiti reali" esempi di caccia, esercizi di volo con differenti specie di rapaci prima all'esterno del maniero e poi con una lezione storica e tecnica dell'arte della falconeria ossia di "catturare prede selvatiche con l'uso di rapaci addestrati". Il pubblico ha potuto ammirare diverse specie di uccelli cacciatori, dai girifalchi alle poiane del deserto, avvoltoi bianchi, sparvieri sud americani, l'aquila reale, l'aquila delle nevi ossia il simbolo nazionale degli USA e una straordinaria Aquila daphanea, la più grande esistente al mondo che vive nella Asia russa, utilizzata per la caccia ai lupi. Anche un giovane esemplare di Gufo Reale Siberiano ed alcuni esemplari nati nella Grancia grazie ad alcuni incroci tra cui uno unico al mondo, cioè tra un Nibbio Bruno ed una Poiana del Deserto.
26/08/2011 - autore: Leonardo Pisani
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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