"COM'È STRANA LA NOSTRA MORALE: SE È UN FATTO NATURALE...DIVENTA LA TUA PRIMA OSCENITÀ!"

Compagno “presunto Vito Fernando Rosa”, l’articolista famoso ti risponde:

L’architetto Antoni Gaudí diceva anche: “Posso sopportare qualunque cosa eccetto il mio cattivo temperamento”. Compagno “presunto Vito Fernando Rosa”, sei venuto al mondo pensando di essere un uomo di carattere, abile nel mescolare le carte, raccontando la tua furba verità che d’impeto scrivi per anticipare il tuo giorno come un gallo. Un giornalista vero che si chiama Massimo Gramellini, parlando di notizie, ebbe a dire: “Quando uno ha ricevuto in sorte una storia e gli strumenti per raccontarla, non è giusto che la tenga soltanto per sé.
L’articolista (Enzo Claps), “famoso in paese per voler insegnare agli altri come si fa politica”, simpaticamente da te definito anche “presunto velinaro”, “presunto pennivendolo” e “sciocchino”, ha avuto per le mani un’interessante sentenza degna di essere resa pubblica. E così ho fatto, senza travisare o distorcere il contenuto della stessa. Mi domando e dico: ma tu sai leggere? O nella lettura, leggi una cosa e ne capisci un’altra? Ora presta molta attenzione a quanto ti dirò e, se non capisci, chiedi aiuto a uno più capace. A te saranno date le attenuanti generiche per manifesta “presunta incapacità nel comprendere”, perché come affermi: “ (…) Io non mi dolgo di questo, perché da sempre sono combattuto non nei contenuti delle mie battaglie politiche, ma con la gratuita denigrazione personale (…)”. Da che pulpito viene la predica, basta prendersi la briga di leggere i tuoi interventi tenuti nei tanti consigli comunali per capire che il tuo sport preferito è denigrare gli altri.
Non distraiamoci e veniamo alla lettura della sentenza per dimostrare che tu sei anche un incallito mentitore quando affermi: “(…) L’articolo, volutamente, omette di dire due cose, abbastanza importanti e cioè che io in questa fase di giudizio non mi sono costituito ed il giudice ha ascoltato solo una parte e che per tale Sentenza è stato promosso Appello, la cui vera causa dibattimentale è davanti ad un Giudice Togato inizierà il 7 febbraio 2014 .(…)”. Si legge a pagina 1 della sentenza n 26/12 emessa dal Giudice di Pace di Avigliano: “ (…) All’udienza del 05 ottobre 2012, con l’intervento del P.M. V.P.Q. dott.ssa Michelina Nardozza e sulle conclusioni delle parti riportate nel verbale, ha pronunciato la seguente sentenza: (…) Sentenza nel procedimento penale contro di Rosa Vito Fernando (…) contumace (…)”. Continuando a pagina 2 della sentenza: “ (…) Conclusione delle parti (…) il difensore dell’imputato conclude per l’assoluzione ex art 530, 1° comma perché il fatto non sussiste. (…)”.
Fin qui i fatti che dimostrano la tua contumacia e la presenza del tuo avvocato (forse d’ufficio) in dibattimento. Ora veniamo alle opinioni.
Avvalendomi delle mie capacità di saccente (finora sconosciute a cotanto signore) posso affermare che il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova, dalla parità fra le parti processuali e dell'imparzialità del Giudice (art. 111 § II della Costituzione). La colpevolezza dell'imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi si è sottratto volontariamente e per libera scelta all'interrogatorio dell'imputato ovvero del suo difensore (art. 111 § IV della Costituzione). Inoltre, la contumacia è la situazione processuale dell’imputato il quale, benché ritualmente avvisato o citato, non compare all’udienza senza che sussista un suo legittimo impedimento. In tal caso, egli è rappresentato dal difensore e nel caso non fosse stato nominato uno dall’imputato se ne attribuisce uno d’ufficio. Poi la L. 468/99 e il relativo D.lgs. di attuazione 274/00 hanno disciplinato la figura del Giudice di Pace penale, assegnando allo stesso la competenza funzionale per alcuni particolari reati in ordine soprattutto a fenomeni di microconflittualità tra privati. Tali reati sono enunciati nell’art. 5 D.Lgs. 274/00 tra cui troviamo: Diffamazione (art. 595 c.p.), ovvero, chi offende l'altrui reputazione in assenza della persona offesa. In questo caso la pena può andare dalla reclusione (fino ad un anno) alla multa (fino a € 1032,91).
Giusto il reato che tu hai commesso e per il quale sei stato condannato in primo grado di giudizio.
Figlio di una giustizia minore, non sarà mica che come Claudio Scajola sei stato difeso da un avvocato a tua insaputa?
Lo sciocchino che è dentro di me, mi suggerisce di dirti che la sentenza del Giudice di Pace, purtroppo, è “vera”. E mi suggerisce ancora di riferirti che l’appello è solo il secondo grado di giudizio, dove contano i fatti e non le chiacchiere, e i fatti sono scritti nei verbali dei consigli comunali incriminati. Dimenticavo il giudice (come tu dici “togato”) può anche aumentare la pena pecuniaria e può anche applicare la pena detentiva.
Per la cronaca, non ho mai definito il consigliere a cui fai riferimento ovvero Tommaso Coviello un “vassallo”, vero è che l’ho definito “assenteista” (basta leggersi l’articolo in questione lo trovi su aviglianoline.eu). Come vedi, leggi sempre peggio, capendo “agl’ p’ cipodd’”.
Sul resto sorvolo perché risponderti è come togliere le caramelle a una scimmia addomesticata. Posso solo dirti che nella presentazione di un progetto di ristrutturazione edilizia per realizzare un soppalco, il primo presunto incompetente è proprio il tecnico del committente che non ha saputo svolgere con diligenza l’incarico assegnatogli. Ha semplicemente ignorato le tre vie a disposizione: 1) ricorrere in autotutela ai sensi della L. 241/90 e s.m.i. 2) far nominare dal presidente della giunta regionale un commissario ad acta per il rilascio del PdC; 3) fare il ricorso al Tar della Basilicata. Io avrei optato per la prima via.
La prossima volta, casomai dovessimo scontrarci nuovamente, fai tesoro di questa frase che mi diceva sempre mia madre: “ La vita non è una battaglia. Prendila per quello che ti offre e ascolta la musica prima che la canzone sia finita”. Per il futuro “compagno”, fai bei sogni mentre osservi il sole svanire nella notte e non tentare di fermarlo con le mani. Ti bruceresti. Certo che la mia risposta sarà ospitata nella tua bacheca. Con affetto il pennivendolo

07/09/2013 - autore: Enzo Claps
fonte: AVIGLIANONLINE.EU

I COMMENTI DEI VISITATORI
Vito Fernando ROSA da AVIGLIANO | 08/09/2013 - 00:28
Non mi interessano le baruffe personali e non cadrò nelle provocazioni di "sottili" intelluali, montate "ad arte" ( si fa per dire ) . Non mi farò distrarre da quello che faccio e continuerò a combattere il peggior Sindaco che Avigliano ha avuto e che come un novello burattinaio crede di tirare i fili, ma negli stessi si avvolge, non affrontando i gravi problemi in cui il paese affonda . 7.9.013 Vito Fernando ROSA - Unità Popolare
ENZO CLAPS da AVIGLIANO | 08/09/2013 - 08:57
Pensieri diversi. “Responsabile delle bugie non è chi le dice ma chi le provoca.”. CHI TACE ACCONSENTE: Dopo che le cose per te sono andate di male in peggio, e sei a corto di argomentazioni agisci come la volpe e l’uva. Purtroppo conoscendo il tuo temperamento il ciclo si ripeterà. Perché, vedi, caro Consigliere, il bisogno della verità non deve essere confuso con il bisogno di un partito di sinistra (tanto per dire) che si sperimenta a suo dire in un certame politico. fosse pure di centrosinistra. Il sindaco Summa e la sua giunta con mille difficoltà fanno i fatti, Tu fai solo chiacchiere. Comunque Sorridi oggi consigliere Vito Fernando Rosa... Domani sarà peggio. Con affetto il montatore di panna ad arte Enzo Claps

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