un strada del centro piemontese intitolata ad "Emanuele Gianturco", ieri la cerimonia
Avigliano - Septimum (lapidem) ossia "Presso la settima (pietra miliare)", oggi città di Settimo Torinese (ël Seto in piemontese), ospita una nutrita popolazione di emigranti lucani tra cui tanti aviglianesi. Il sindaco Aldo Corgiatloia e l’Amministrazione comunale hanno deciso di intitolare la già via Leinì – fronte ex Siva ad “Emanuele Gianturco”, giurista e uomo politico aviglianese. Persona insigne, fu assieme ad altri giuristi come gli Scialoja, N. Coviello, N. e G. Stolfi, uno dei capofila della "Scuola Napoletana" di diritto civile. Combatté strenuamente ogni imitazione straniera, conducendo alla ricostruzione sistematica dei principî fondamentali del diritto positivo italiano. La vita politica inizia da deputato (dal1889), fu nominato: sottosegretario di stato alla Giustizia, ministro dell'Istruzione (1896), fu poi due volte ministro della Giustizia, vicepresidente della Camera, ministro dei Lavori pubblici. Tra le tante riforme legislative proposte e approvate va ricordata la riforma delle scuole normali, per i patronati scolastici, per la grazia condizionata. Auspicando l'avvento di un "diritto privato sociale" che fosse in grado di dare risposte alla nascente società di massa. La cerimonia d’intitolazione si è svolta ieri mattina, alle ore 11.00, all’interno della prima Festa Lucana (12 - 15 settembre) organizzata dall’Associazione Lucana Emanuele Gianturco in collaborazione con la Città di Settimo. Alla cerimonia saranno presenti a rappresentare la città di Avigliano Il sindaco Vito Summa, il Direttore Generale del Dipartimento Sanità della regione Basilicata già sindaco di Avigliano Domenico Tripaldi e il Professore Gianpaolo D’Andrea presidente della Fondazione Emanuele Gianturco.
|
15/09/2013 - autore: Enzo Claps |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |