Deciso dal sindaco Summa, ieri si teneva la fiera ad Avigliano - La soppressione senza avviso non è stata gradita dalla gente.
E' proprio vero: non c'è mai fine al peggio. Se al Centro di Avigliano c'è la fiera, a Lagopesole si cancella il mercato. E così dopo oltre mezzo secolo di tradizionale appuntamento per i commercianti e cittadini di recarsi nel borgo medievale ogni quarto sabato del mese per vendita e acquisti di beni di ogni genere, ieri nulla è stato possibile. In colpevole silenzio da parte dì chi governa (ma è un eufemismo), chi si è recato nel consueto luogo di Via Leopardi per effettuare compere si è trovato smarrito nel deserto di bancarelle. Non ce n’era una. Solo asfalto (malridotto) e silenzio. Non un avviso, non un manifesto. Il mercato è stato cancellato e nulla importa se i fruitori non siano stati avvisati in tempo opportuno. La singolare decisione è stata assunta dal sindaco di Avigliano, Vito Summa, che ha preferito (neppure questo è una novità) la fiera annuale di Piazza Aviglianesi nel Mondo a scapito del consueto mercato di Lagopesole. Per motivare l'assurda ordinanza, si è avvalso del parere del Comando di Polizia Municipale e del Responsabile del Servizi o Tributi, Commercio e Attività Produttive; parere che non poteva che essere positivo. La motivazione addotta è che la «fiera è un evento di maggior rilievo ai fini commerciali» e che in tale occasione ad Avigliano arrivano visitatori da ogni parte del mondo, tanto che neppure le formiche trovano posto, I fatti, ovviamente, sono diversi. La certezza è che la soppressione del mercato a Lagopesole il 28 settembre ha creato danni commerciali e sociali notevoli ( le proteste non si contano a decine ma a centinaia), senza che il Centro di Avigliano se ne sia avvantaggiato, perché la capienza della Piazza è sempre la stessa. I fatti confermano quanto di amaro c'è nella decisione di carattere feudale del sempre più sorprendente sindaco Summa. che non trascura occasione per mortificare e penalizzare Lagopesole. Ha tolto il campo sportivo per realizzare una singolare Villa di cemento armato. Chiude la Delegazione Comunale quando può. Fa sognare la presenza dei vigili, anche quando nel borgo arrivano rappresentanti di tutti i Corpi e Forze Armate. Di un netturbino neppure l'ombra anche nel giorno di Ferragosto. Lascia le strade in uno stato di profondo dissesto. Un elenco interminabile che conferma la colpevole disattenzione verso una parte del territorio, che ha soltanto il peccato originale di trovarsi al di qua del Monte Carmine. Questo astio nei confronti di «quelli di fuori» non risparmia neppure la devozione religiosa: la corona di oro alla Madonna del Carmine viene tolta al Calvario quando sale al monte, sostituendola con quella d'argento, e viene rimessa quando ritorna in paese. Ma ogni situazione ha un limite. Il sindaco Vito Summa li ha superati tutti, con il silenzio altrettanto colpevole dei suoi fedeli assessori. |
29/09/2013 - autore: Antonio Pace |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
Trabbaz da La Terra | 30/09/2013 - 19:49 |
Ma tu vir' a Cr..t' , cu tanda uaje a malepatenz' , i penzier' r' gli Casteddan' so' lu mercat' ca p' na c..z r' vota nun'zeglia fatt .
Ma su Pace nun'dene aut ra fà ?
Mo pur' la Vergin Maria nun stai n'grazia r' Die . La ch'rona ror' a r'argiend' ..... quà sime tutt' cu na ch'rona r' spine ra capa a gli pier' ca nun zapim' chiù cume ama fà .
Lu uaglie gruoss' so propr' si cristian' ca savess'ene sole abbriugnà ...... ca nun'den'ne aut' rà fà ca appiccia fuoch' a romb' gli cu.....n .
Semb' chiù a lu Vostr , ra Trabbaz |