ELEZIONI: ECCO COME DIRE BASTA

L’articolo spiega come (e perché) proteggerci da uno dei mali più diffusi del nostro tempo: la politica ai tempi delle elezioni!

Andare a votare alle elezioni regionali della Basilicata: Si o No? Non è una domanda retorica è una riflessione sul mondo politico e tecnico che ci circonda in Basilicata. Sono passate tre settimane dalle primarie per la scelta del candidato governatore della coalizione di centrosinistra. Dicono che le ha vinte Marcello Pittella del Partito Democratico (mi pento di averlo votato), e molti ancora non ci hanno capito niente perché non sono pronte le liste dei candidati. Non passa giorno che non si assista agli sbrodolamenti di giovani democratici dalla faccia pulita che si fanno “fottere” da vecchi tromboni noti del PD lucano sulla “legalità” delle primarie. L’urna ha scelto un nome, subito dopo però contestato dagli stessi “vertici” del PD. Per me, tutto questo era prevedibile e l’ho pure scritto in tempi non sospetti, per citare un romanzo di Garcia Marquez : “Cronaca di una morte annunciata”, ironizzando anche con la vignetta “il Galeone Pittella affonda la Corazzata PD” fra qualche giorno potremo scrivere “finalmente ci siamo”. Passata alla storia l'ennesima farsa del Partito Democratico, dei suoi alleati e di tutto il centrodestra contrario, e in attesa di un sogno, l'epocale rottamazione dei “tromboni”, eccoci arrivati ai 30 giorni più importanti dell'anno che sta finendo: quelli delle elezioni regionale per eleggere 20+1 “culi” che devono sedersi nel parlamentino lucano e il resto dei “culi” da destra a sinistra in attesa di economiche poltrone sub del sub regionale. Con quei politici bavosi dappertutto e in quantità industriale, quelle che ci aspettano sono giornate lunghe e controverse, sature di promesse e deliri d'onnipotenza letteralmente incredibili. Prima di dare una risposta alla domanda; Votare, Si o No? Col cervello torniamo al 1976, anno in cui Giorgio Gaber scrive e porta in giro per l'Italia la canzone "Le Elezioni" che con ironia e grande lucidità, raccontava la leggerezza (ancora oggi), le sensazioni, i riti, i profumi e le maschere della "passeggiata ai seggi", dipingendo e scavando nelle mille contraddizioni di una Nazione che, nonostante il "vestito della domenica", non può fare a meno di mostrare tutto il suo incurabile marciume. Veniamo alla risposta. La mia risposta è né Si e né No. Ma rechiamoci ai seggi per protestare. Con un modo legale per dire “non voto perché non mi sento rappresentato da nessuno e per questo non esprimo preferenze.”. Come fare:1) presentarsi al seggio con i documenti + tessera elettorale e farsi vidimare la scheda; 2) Non toccare la scheda (se si tocca la scheda viene contata come nulla); 3) esercitare il diritto di rifiutare la scheda (dopo vidimata), dicendo: 'rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato il seguente motivo: “non voto perché non mi sento rappresentato da nessuno e per questo non esprimo preferenze.”; 4) pretendere che venga verbalizzato il rifiuto della scheda. Il presidente di seggio non può rifiutarsi perché passibile di multa da 4.000 euro o reclusione fino a tre mesi (art. 104 comma 5 Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n 361 e successive modifiche. 5) chiamare la forza pubblica come testimone. Cosi facendo risulta che abbiamo votato ma il nostro voto non va a nessuno. E se il presidente di seggio, nel rifiutare la verbalizzazione per mettere in difficoltà chi volesse portare avanti questo tipo d'iniziativa, vi dice che non esiste una normativa chiara che disciplina questa protesta, di fronte ad una simile difficoltà, dovete rispondere con una richiesta analoga per il motivo opposto: dove sta scritto che all'elettore è fatto divieto di restituire la scheda e l'impossibilità, quindi, di esigere la verbalizzazione dei motivi del gesto? Neanche questo, appunto, sta scritto da alcuna parte. In linea di principio, quindi, in assenza di divieti espliciti o desumibili dal combinato disposto di più norme, la presunzione sta tutta a vantaggio di ciò che non è stato in alcun modo vietato. Io che sono bastiancontrario, nei due giorni delle votazioni forse andrò al mare dicono che d’inverno è bellissimo. E così non vedrò la “bellissima matita lunga, sottile, marroncina, perfettamente temperata” non cadrò in tentazione, dopo aver con cura piegato la scheda “e guardo ancora la matita così perfetta è temperata... io quasi quasi mela porto via”. Democrazia e Partecipazione!

14/10/2013 - autore: Enzo Claps
fonte: LA NUOVA DEL SUD - AVIGLIANONLINE.EU

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