Il caso della famiglia Romaniello ad Avigliano
AVIGLIANO. Il sogno di una casa nuova adeguata alle esigenze familiari si infrange improvvisamente con la notizia che l’agognato appartamento è stato abusivamente occupato. Mimmo Romaniello, 48enne della cittadina, operaio cassintegrato della Fiat e padre di tre figli tra i 25 e i 14 anni, ci ha accolti nella sua piccola casa di 42 mq per raccontarci una storia che ha preso le mosse il 16 gennaio 2012 con la pubblicazione, da parte del comune, di un bando di concorso per l’assegnazione in locazione di alcuni alloggi. «Viviamo da 6 anni - racconta - in questa casa popolare. E’ un appartamentino dignitoso, ma davvero troppo piccolo per le nostre esigenze. Per questa ragione abbiamo deciso di partecipare al nuovo bando di concorso. Nel mese di novembre dello scorso anno fummo informati dal comune che ci eravamo collocati al terzo posto in graduatoria e che gli alloggi da assegnare erano tre. Vi lascio immaginare la nostra gioia al pensiero di poter dare ai nostri figli qualche mq in più in cui vivere ed avere un po’ di privacy». In una stanzetta ricavata dalla sala/cucina di 3 metri per 2 dormono in tre, tre ragazzoni che si dividono con sforzi e spirito di sacrificio stretti spazi. «Finché erano più piccoli - racconta la signora Incoronata, moglie di Mimmo - è stato tutto più semplice. Ora anche pranzare tutti insieme seduti attorno al piccolo tavolo è diventato complicato». «Appena abbiamo avuto la conferma di essere assegnatari di un alloggio, abbiamo iniziato, insieme con le altre due famiglie, a fare pressioni sul comune per entrare in possesso della casa. Tuttavia dovevamo attendere la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e il comune prendeva tempo perché non aveva i 98 € necessari per pagare il versamento. Arrivai al punto di proporre il pagamento di tasca mia della somma pur di sbloccare la situazione». «A gennaio finalmente - continua - la graduatoria è stata pubblicata ma la consegna delle chiavi continuava a tardare perché doveva avvenire, ci dissero, alla presenza di un responsabile dell’Ater». La trapidante attesa termina il 13 febbraio di quest’anno, ma non nel modo sperato. La serratura della porta d’ingresso di uno dei tre appartamenti viene forzata e la casa occupata abusivamente da una coppia. «Il giorno dopo il comune - dice Romaniello - ha chiamato le prime due famiglie in graduatoria e consegnato le chiavi per paura di altri atti emulativi. A noi hanno detto che gli dispiaceva di ciò che era successo, ma in realtà se ne sono lavati le mani». «Comprendo lo stato d'animo e l'amarezza dei Romaniello - ci dice il sindaco Vito Summa - per una vicenda che ha minato la serenità familiare, spostando nel tempo il soddisfacimento di una legittima aspettativa maturata con una posizione favorevole in una graduatoria pubblica. Il comune ha immediatamente allertato il Comando dei Carabinieri affinché l'alloggio fosse sgomberato e consegnato al legittimo aggiudicatario ripristinando la legalità. L'immobile, però, è di proprietà dell'Ater di Potenza e noi non abbiamo nessun titolo ad assumere iniziative, di qualsiasi natura, nei confronti degli occupanti, sui quali pende un procedimento giudiziario penale per i reati commessi». «Noi - dice Romaniello - aspettiamo risposte concrete e finora abbiamo ricevuto alzate di spalle e proposte che erano non soluzioni e che hanno offeso la nostra dignità di famiglia. Eppure di case, se si volesse rispettare la normativa dell’Ater e ci fossero i controlli, ce ne sono. E non poche». |
02/11/2013 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |