Avigliano, Bochicchio (Psi) si fa portavoce del malessere giovanile
Disinformati, distaccati e lontani. Questo è il profilo che caratterizza il rapporto tra il mondo giovanile e la politica lucana. Un rapporto fatto di sofferenza e rancore che suggerisce, ai giovani, a fronte di un presente di sopravvivenza, immaginare un futuro altrove. L’attuale politica non si avvede che una nuova generazione sta avanzando. Una nuova generazione che, con forza, vuole lottare contro una regione che invecchia ed è ferma, prigioniera di una politica sorpassata, impaurita del cambiamento voluto e cercato dai giovani. Nella mia campagna elettorale, ho avvertito, nei giovani, un crescente e un forte sentimento di diffidenza e insoddisfazione nei confronti dei leaders e partiti politici lucani. Gli elettori, che protestano, sono aumentati e ciò porterà alle urne gente, che vota non per fiducia verso qualcuno, ma per affermare la sfiducia verso tutti gli altri attori “consumati”, che da anni calcano lo scenario politico. Diffidenza acuta e sempre più ampia. Insoddisfazione, protesta, avvilimento, voglia di voler contare di più ma impossibilitati nel farlo, sono i sentimenti che albergano e crescono tra i giovani. E anche l’elevato astensionismo, che sicuramente peserà nelle statistiche elettorali e che nessuna formazione politica riesce ancora a scalfire, sarà la spia di questo malessere. I giovani si aspettano risposte concrete, insieme a proposte che allarghino la visione di un futuro più certo per loro. La straordinaria forza di “domanda politica”dei giovani lucani, avvertita nella campagna elettorale, risiede nel desiderio di voler partecipare senza mediazione e forme ingombranti di multi-level, che appesantiscono gli attuali partiti, determinando il loro consenso solo tra gli anziani e pensionati. Vi è, pertanto, una frattura tra il passato, tra i partiti tradizionali e la classe politica alla quale s’imputa la situazione attuale in cui versa la Basilicata, e il desiderio di cambiamento incarnato dai giovani. Ciò si traduce, per i giovani, in un bisogno di democrazia diretta, immediata, di pronto ascolto di quanto hanno da dire e da manifestare, anche in termini di precarietà lavorativa e mancanza di futuro. I giovani pensano al loro futuro altrove dalla Basilicata, che è piena di affanni, di lavoro che manca e di partiti che occupano ogni spazio senza lasciare nulla al merito e all’impegno. Il Paese è bloccato, fermo, imprigionato in stantie logiche di potere. Invecchia con i soliti pensieri che nulla è più possibile cambiare, e chiacchiera di tutto per non fare niente di valido e utile per le nuove generazioni, che premono per lavorare e farsi strada. Il mio slogan elettorale “ben fatto” meglio di “ben detto” è la sintesi del mio impegno politico. Se sarò eletto, nei confronti dei giovani dirò: “Scambiamoci le idee, per liberarci dall’alone della politica sbagliata.”
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12/11/2013 - autore: Antonio Bochicchio |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |