Il nuovo consiglio regionale vari la rivoluzione del settore - nasceranno i poli territoriali, meno spazio alle agenzie esterne
La formazione regionale deve cambiare, deve diventare “stanziale”. Radicandosi sul territorio all’interno di “poli formativi territoriali” gestite dalle scuole attraverso la formazione di corsi e iniziative di medio e lungo periodo, per dare maggiore stabilità ad una attività formativa mirata alle aspettative di qualificazione di ogni singolo cittadino lucano. Una formazione che preveda sia lo studio in classe ma, soprattutto, sui luoghi di lavoro. Da qui, la necessità di un tavolo di confronto, da insediarsi immediatamente dopo le elezioni, che veda coinvolti tutti i soggetti sociali (scuole, imprese, sindacati, regione), e finalizzato a riscrivere la legge regionale sulla formazione partendo dall’individuazione delle figure professionali più ricercate nel mercato del lavoro ed attivare l’opportuna formazione. Contemporaneamente, come regione, bisognerà far pressione sul Governo centrale, affinché sia avviata al più presto la riforma degli ex uffici di collocamento, come prevista nell’azione del governo Letta. Per quanto riguarda i giovani alla ricerca di prima occupazionale, bisogna ipotizzare forme di “contratto di inserimento” che, in deroga ai contratti nazionali, faciliti la loro assunzione. Questa crisi economica ha reso manifesto la difficoltà, delle piccole o piccolissime imprese, a competere a livello nazionale ma, in particolare, a livello internazionale. Singolarmente, si sono mostrate poco competitive e impossibilitate ad abbattere i costi di produzione. Di conseguenza, i loro prodotti, sebbene di ottima qualità, per l’alto prezzo, hanno trovato poco spazio nei mercati. Altresì, a livello regionale, bisogna pensare a delle tariffe agevolate ( elettricità, acqua, ecc.) per tutte quelle imprese che decidono di investire nel nostro territorio. Il tutto sarà finanziato con una forte riduzione dei costi della macchina amministrativa (eliminazione degli enti regionali e sub-regionali), parte dall’incremento delle royalties del petrolio, gas naturale e dell’acqua, utilizzo mirato dei fondi europei. Nessuno ha la bacchetta magica che possa, con uno schiocco, risolvere i problemi. Bisogna alzarsi le maniche e impegnarsi, dal primo giorno dopo l’elezione, a superare il momento difficile che stiamo vivendo.
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15/11/2013 - autore: Antonio Bochicchio |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |