Anche la loro sarà un'opposizione a forma di innovazione politica a sostegno del ritorno ad “autorità”, valori e istituzioni del passato, operata da partiti, gruppi di pressione ed interpretata dal singolo individuo. Povera Basilicata
“Il treno ha fischiato”: Eletti, ex candidati, amici e parenti con annessi e connessi, tutti vogliono un posto in giunta regionale della Basilicata e a seguire ovunque ci sia una poltrona politica d’assegnare (anche se, in mancanza si sa, per non scontentare nessuno, se ne possono creare sempre delle altre) . Questa regione mi mette tristezza e non me ne frega niente di dire che si stava meglio quando si stava peggio. Tutti vogliono tutto e non gliene importa niente di come va la Basilicata. Da qui l’ironica domanda del Liga “fuori come va?“. “Tutti vogliono un posto al sole, e in più, possibilmente, all'ombra.”. Tutti pensano al proprio interesse e se ne “fottono” dei lucani, anche se fanno finta che invece sì, sono loro i salvatori della regione, ma che dico, della patria e addirittura del mondo. Non capisco questo mimetizzarsi da camaleonti dentro una politica che non s'interessa più della polis, della comunità, ma solo della lotta per il danaro e per il potere. “Tutti vogliono viaggiare in prima e che il viaggio non finisca mai” nel senso che, quando sei con le persone giuste, viaggi in prima per andare piano e far durare al massimo il viaggio. La “politica imperiotica” del vincitore, la “politica copiativa” dell’opposizione. Ovvero essere privilegiati fare i signori, avere il meglio dalla politica “ma sotto come va?”. Va che in realtà la Basilicata non è la prima della classe né viaggia in prima classe, e se anche tutti vorrebbero stare in prima classe, in realtà pochi (isoliti) se non nessuno ci sta. Com’è norma, non manca la conclusione “umoristica”, tipica dei politicanti. Ho appreso dalla Nuova del Sud che Pittella vuole spiazzare tutti con la formazione di una giunta tutta esterna formata da “Papa Stranieri” (come se nel passato non li avessimo già sperimentati malamente). Se ciò dovesse accadere, pretenderà dai “nominati stranieri” il domicilio in Basilicata? Oppure il loro domicilio sarà facebook o twitter. Ricordando il “fischio” del treno, possa fuggire per brevi istanti dalle pressioni del mondo reale. Dietro all’enigma di Pittella come Belluca (che si reinserisce nel mondo reale, ma tenendosi uno spiraglio di evasione nel sogno ad occhi aperti e nella follia illusoria) c’è un tratto costitutivo del ragionamento di Pirandello sull’uomo politico contemporaneo: forse è la normalità quotidiana a rappresentare la vera follia. Oggi, le idee del governatore della Basilicata sono come le tette: se non sono abbastanza grandi si possono sempre gonfiare. “ Dacci oggi il nostro “politicante” quotidiano”.
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29/12/2013 - autore: Enzo Claps |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |