AD AVIGLIANO, A SANTA MARIA DEGLI ANGELI, SI PORTI LA SEDE DELL'AREA PROGRAMMA

Alto-Basento, la proposta del presidente dell'associazione Abete

AVIGLIANO- Nei giorni scorsi grazie all'iniziativa della Società Operaia di Mutuo Soccorso e all'associazione L'Abete, si sono festeggiati i venti anni dello status di "città" di Avigliano, un riconoscimento consegnato a suo tempo dall'allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Un avvenimento questo che ha lasciata degli spunti su cui tutti, i cittadini e le associazioni stanno "riflettendo" e vogliono mettere in campo una proposta a loro detta che riempia di contenuti questa nomina a "città" di Avigliano. L'idea parte proprio dal presidente dell'Abete, Carmine Ferrara che si fa portavoce di un po' tutte le associazioni presenti sul territorio e lancia una proposta a tutte le forze politiche regionali, provinciali e locali. Da parte sua sono sta te lanciate due proposte abbastanza singolari che hanno suscitato curiosità e dibattito, può sinteticamente spiegarle? - "Certo la prima riguarda il ruolo di Avigliano nel Piano Strutturale Metropolitano in generale e nel contesto dell'Area programma ex Comunità Montana in particolare, come Pignola si è ritagliato uno spazio come località turistica, noi immaginiamo Avigliano come polo dei servizi, anche per alleggerire disagio che si vive nel capoluogo ove la concentrazione massiccia crea problemi di traffico, abbiamo proposto di istituire la nuova sede dell"Area Programma del Basento" ad Avigliano, nei locali del Complesso monumentale Santa Maria degli Angeli". Perché proprio Avigliano? - "Avigliano rappresenta da sola il 30% dell'intera popolazione interessata e appare una scelta naturale. La seconda di adottare come simbolo dell'unità territoriale aviglianese la bandiera raffigurante lo stemma della città su stoffa color granata". Pensa che siano possibili? - "Tutto è possibile se c'è la volontà politica, vede Avigliano a fatica sta uscendo da un periodo buio ove i campanilismi e minacce di scissione hanno imbrigliato la politica comportando un indebolimento della classe politica locale, molto spesso avverto una certa "Aviglianofobia". Adesso se la classe politica regionale, molto attiva nel periodo elettorale in Avigliano, anche ben ripagata, vuole veramente dare il contributo alla crescita della nostra città ha l'occasione buona, altrimenti saremmo costretti, ancora una volta a fare tutto da soli, con innumerevoli sforzi, ritardo nei tempi che comporterà un impoverimento sociale ed economico. "Sono ottimista e voglio confidare nel buon senso"
15/01/2012 - autore: Donato Valvano
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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