VERSO L'ASSEMBLEA NAZIONALE SOCIALISTA

Una nuova strada per essere protagonisti

Il prossimo 11 gennaio, a Roma, si terrà il Consiglio Nazionale del PSI. Durante l’assemblea, si procederà alla costituzione degli organi interni del partito con l’elezione dei rispettivi componenti. Dopo il congresso di Venezia, tenutosi i primi di dicembre, tale evento rappresenta la seconda tappa del lungo cammino di avvicinamento, che vedrà, a febbraio, il Partito Socialista impegnato a ospitare il congresso del PSE, in collaborazione con il PD, e, a giugno, cimentarsi nelle amministrative di importanti realtà italiane e nelle elezioni europee. A dare notizia è il vicesindaco socialista di Avigliano Antonio Bochicchio quale componente della direzione nazionale del partito. Auspico che gli uomini e le donne, che saranno elette, siano portatori di un partito inclusivo ed aperto alle diverse sensibilità. Capace di accogliere e dare il giusto spazio a risorse, che mettono il loro bagaglio culturale e di esperienze al servizio di un progetto europeista. E’ tempo di rafforzare e rinnovare il PSI, per renderlo protagonista di una “visione”, che si rivolga agli italiani. Gli eletti negli organi dovranno aiutare il partito a cercare una nuova “strada”, in una Italia scossa da debolezze strutturali, conflitti sociali, crisi della politica e delle istituzioni. La storia del PSI non appartiene al passato. Il suo futuro dovrà muoversi in un sistema non esclusivamente identitario, ma ispirato da un nuovo modello organizzativo e da programmi, in grado di tener conto dei profondi cambiamenti sociali e politici ancora in corso. Dare una nuova struttura organizzativa e funzionale al partito, aprendosi alle nuove generazioni, esprime chiaramente quella volontà politica, emersa nel dibattito dell’assemblea nazionale, di creare un partito “vero”. Retaggio negativo dell’ultimo ventennio, da destra e, a volte, da sinistra, è stato il proliferare di partiti “liquidi”, di plastica, leaderistici. Una sigla accattivante, un uomo solo al comando e una corte di politici, che erano intenti a propiziarsi le simpatie del monarca. Nessun dibattito. Nessun confronto di idee. Nessuna proposta, se non qualche dichiarazione o intento dal forte connotato populistico, che miravano ad attrarre facili consensi. La presenza di un partito “solido” è il miglior antidoto a qualsivoglia deriva demagogica. E’ la barriera da contrapporre alla strisciante affermazione del pensiero unico. Al suo interno, si confrontano uomini, idee e, soprattutto, visioni del futuro. E ciò che è mancato, nella vita politica italiana dell’ultimo decennio, a tutti i livelli istituzionali, è stata proprio una visione del futuro. La politica, dominata dal “qui ed ora”, dall’andamento schizofrenico dello spread e del mercato azionario, ha inseguito affannosamente i “capricci” della finanza, dimenticando la sua ragione d’essere: non tacere dove si annidano ingiustizie sociali e progettare una società migliore con la sua complessità e articolazioni. Si tratta di un obiettivo di medio- lungo termine, che richiede di collocare, nella posizione corretta, un “tassello” dopo un altro. “Si tratta di una sfida”, così diceva Willy Brandt. Una “sfida” difficile, rischiosa, in cui un politico deve essere in grado di compiere delle “scelte”, che sono proiettate in avanti, e in conflitto, a volte, con il comune sentire. E, a causa delle quali, può inclinare, verso di lui, il favore e il consenso della gente del suo tempo. E il politico tedesco, ammonendo i suoi colleghi recalcitranti, li spronava con queste parole: “Abbandonate le vostre torri e le vostre nicchie, e gettatevi nella mischia”.
09/01/2014 - autore: Antonio Bochicchio
Vicesindaco di Avigliano
fonte: LA NUOVA DEL SUD - IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA

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