TRA IL 'VICECONTISMO' DI ROSA E L’AVENTINO DEI GRILLINI

Cercasi opposizione vera

Sono due le riflessioni degne di dibattito e che accompagnano gli inizi di questa legislatura: il rimpicciolimento del potere politico. Le istituzioni sono accerchiate dai problemi che non sono riusciti a risolvere in anni, anzi decenni. Tuttavia le forze politiche regionali non sono riuscite ad intercettare il 52,3% degli astenuti, un dato pauroso, ma importante perché molto probabilmente divide la fetta clientelare ed ideologica da quella non clientelare, non ideologica e quindi più stanca, delusa e forse libera. Io non ho votato, perché pur essendo di destra ho giudicato e reputo l’attivismo romano e casalingo del Consigliere Rosa come una “non novità”. Si è fatto rieleggere creando circoli come avamposti del risiko, non ha unito gli elettori di destra perché ha proposto la solita immagine del capobastone con gli agganci romani, agganci che servivano a riempire i bar da 30 posti e non le piazze. Inneggiava al cambiamento e si allea col Pdl, poteva trainare il civismo in una nuova avventura ed invece imponeva modi e tempi, neanche non suoi. Conferma la tradizione dell’accentramento degli incarichi, esattamente come Digilio, Viceconte, Latronico & C. conserva incarico elettivo e partitico. Ma la delusione più forte non è solo umana ma politica perché tra i vari errori del consigliere rosa c’è quello di sfornare comunicati come fossero dei tweet, tuttavia c’è chi i suoi comunicati li conserva, e si rende conto a distanza di mesi, anni, che le questioni spinose sull’ambiente sono via via scomparse. Consigliere Rosa perché non ha più parlato o scritto dell’inquinamento radioattivo rinvenuto tra Pisticci e Ferrandina oggetto di un suo comunicato? Si è mai recato in Procura a denunciare la mancata presa visione dei relativi atti? Perché non ha proferito parola sui dati ambientali paurosi riguardanti la Val Basento e divulgati una settimana fa? Per quale motivo la questione petrolio, da lei più volte toccata, ma sempre in maniera labile e populistica, merita come nel caso della recente fiammata del camino del COVA, un comunicato sterile e breve mentre quando si parla di contabilità pubblica e dirigenti pubblici diventa di colpo più prolisso? Consigliere Rosa perché non ha parlato od offerto proposte in materia di controllo e nomina dei dirigenti regionali, sanitari e non, durante la campagna elettorale ma solo ora? Con maggiore coraggio e meno calcolo forse l’astensionismo sarebbe stato un tantino più basso, non crede Consigliere Rosa che in politica occorra fare meno il contabile ma più il politico? Se il falco è diventato quaglia basta vederlo dai comunicati negli ultimi mesi: scesi di livello per coraggio e relativo impegno nel risolvere il problema. Mentre per quanto concerne il M5S, a prescindere da giudizi e incomprensioni, sono sicuro dell’importanza della loro funzione politica, utile a prescindere da tutto: è un contraltare che tra pregi e difetti estende comunque il panorama politico aggiungendo una variabile importante, la rabbia. È vero sono avventati, istintivi, a volte come tutti, come me, ignoranti, supponenti, pregiudizievoli, maleducati arrampicatori sociali ma tra di loro c’è gente preparata e competente, pulita ed incazzata, il giusto mix per cambiare la Basilicata. Ho toccato con mano la loro “immaturità” perché mi hanno lasciato solo nel momento topico, tuttavia mi tirano fuori sempre un sorriso, un filo di fiducia ingenua e romantica al tempo stesso. Spero centrino i problemi arrivando al nocciolo tecnico e non ideologico delle questioni, approfondiscano prima di inveire, coinvolgendo maggiormente i lucani perché hanno perso troppo terreno. Deve far riflettere il fatto che la venuta di Grillo in Basilicata non ha portato quel surplus elettorale che serviva e che mi aspettavo. Ho seguito tutto il comizio-show di Grillo a Matera, fu una bella esperienza vedere qualcuno che sul palco perdeva ancora la voce, c’era vero trasporto. A ciò però non seguì alcuna illuminazione politica, ragionamenti calati a casaccio, accuse agli agricoltori del metapontino per la loro inclinazione al paternalismo ma complimenti al resto degli italiani, tanta ipocrisia e disinformazione perché Grillo ha evitato sia la questione petrolio, gridata dal pubblico in diverse occasioni, che quella tumori. Spero che in questa legislatura ci siano più manifestazioni di piazza che interrogazioni, più mobilitazioni popolari che mozioni, c’è bisogno di far uscire la democrazia dal palazzo e riportarla in piazza o sui luoghi della discordia, prima su tutti i pozzi ed i relativi impianti: dalle prime due sedute del Consiglio Regionale noto che il livello qualitativo dell’assise è crollato, non so ancora ben definire questa parabola discendente, ma mi sembra diventare un’aula sempre più sorda e grigia.
17/01/2014 - autore: Giorgio Santoriello
fonte: BASILICATA 24.IT

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