Avigliano, indicazioni per De Stefano
Avigliano – Il valore è quello che può avere il primo test estivo, dopo nemmeno dieci giorni di preparazione. Relativo, come relativo è il risultato, 3-1 per una Rossanese, Eccellenza calabra, più avanti nella preparazione e probabilmente convinta, a giudicare dagli atteggiamenti di alcuni suoi elementi, di giocarsi la promozione alla serie D. E anche il risultato finale, di una partita peraltro non ufficiale, va interpretato. Maturato quando l’Avigliano, già con i muscoli imbottiti di acido lattico, aveva dato spazio a tutti gli elementi, anche i più giovani ed inesperti, che stanno svolgendo la preparazione, lasciando in campo, della squadra di inizio gara, soltanto i due laterali difensivi Muzzillo (impressionante per la condizione fisica già messa in mostra) e Potenza. Situazione concessa al centravanti della formazione calabrese per riuscire ad andare in gol (ed esultare come se avesse segnato la rete decisiva ai Mondiali) ed evitare quella crisi di nervi che sembrava stesse per coglierlo. Finché in campo c’erano le squadre di inizio test (chiamarla partita sarebbe troppo) il risultato era sull’1-1, ed anche questo punteggio che va considerato per quello che vale. Quello che si è visto, fino a quando le idee non sono state annebbiate dalla inevitabile stanchezza, è stato un Avigliano alla ricerca del gioco, dello scambio, della velocità sulle corsie esterne. “Una squadra giovane, che deve saper correre”, l’ha definita il suo allenatore Peppe de Stefano, che ha dovuto fare a meno del punto di riferimento offensivo Montenegro, costretto all’ assenza da problemi familiari, “e questo ci ha fatto mancare quel tasso di esperienza in avanti che un elemento come lui ci può dare”. Giudica positivo, De Stefano, quanto visto sul campo di Bella: “Fino a quando si è giocato a pallone”, e il riferimento del tecnico è al momento in cui, e francamente non se ne è capito il motivo, a qualche giocatore della Rossanese non sono saltati i nervi, “posso parlare di un test sicuramente promettente. La squadra ha giocato bene, stiamo lavorando sull’integrazione dei nuovi elementi e in particolare sullo sviluppo del gioco offensivo. L’assenza di Montenegro ci ha fatto venir meno il punto di riferimento della manovra d’attacco, ma mi ha dato l’occasione di provare gli altri ragazzi”. Cioè i vari Salbini, Lorusso, D’Amico, Verrastro. Tutti elementi giovani, ma già con l’esperienza di un a stagione ad alto livello e, nel caso di Salbini che la passata stagione è stato costretto a guardarla dalla tribuna a causa dell’infortunio al ginocchio occorsogli proprio durante un’amichevole pre-campionato, con la voglia di far vedere tutto il proprio valore. Ragazzi che danno a De Stefano la possibilità di provare una serie di soluzioni tattiche differenti: “In realtà –spiega il tecnico- un’idea su come farli giocare la ho, ma con i giovani occorre esser cauti. Non voglio fossilizzarmi su quella che è la mia idea di base, voglio sfruttare questa fase per provare soluzioni diverse, soprattutto voglio evitare di rinchiudere ragazzi giovani in schemi rigidi. Intanto ho notato, con piacere, la grande voglia che i ragazzi hanno di far bene”. Da oggi si riprende, e quello che De Stefano promette è, al solito, lavoro: “Abbiamo già lavorato tanto, in questi giorni, sul fondo, ma quel che abbiamo fatto è stato solo mettere le basi per cominciare il lavoro vero”. Intanto, sfumato il clamoroso ritorno di Villano e l’arrivo di Olita, incantato da altre sirene, si attende l’arrivo di De Iacovo per dare più organicità al reparto di centrocampo. Giancarlo Tedeschi
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15/08/2007 - autore: anonimo |
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA |