Avigliano, esibizione da brividi per il giovane violinista Pippa e la madre pianista
Perché il semplice vibrare di corde, pizzicate o colpite, e il suono che ne scaturisce, suscita, nell’ascoltatore, un turbinio di sensazioni? Estasi, gioia, antichi rancori e desiderio dell’oblio. Sono alcuni dei sentimenti che si fanno largo, all’ascolto della musica. E, in fondo, poco importa comprendere le ragioni. L’animo umano non ne è mai sazio. La ricerca. La vuole. La pretende. E’ un vaso che non si colma. E’ una sete che non si disseta. E’ una fame che non si appaga. Tutto questo -ed altro- si è rinnovato durante lo spettacolo, regalato dall’associazione culturale “Cinque Sensi” di Avigliano, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale che, domenica scorsa, nella sala consiliare, ha organizzato un concerto, dal titolo “Il violino virtuoso” e il tema: “Un pianola, un violino, due stelle e tre sonate di C. Sivori, J.S. Bach e C.Saint Saens”. Si sono esibiti due “fuoriclasse” della musica classica, il violinista Simone Spadino Pippa e la pianista Antonella Rotundo. Un connubio particolare: madre e figlio. Un connubio che, alla tecnica perfetta della madre, unisce il virtuosismo e, soprattutto, il talento del figlio. Parlando di talento, il compianto Maestro Salvatore Accardo ha detto: "Ho sentito il talento quando ho visto un violino, ma essere un predestinato non basta". Il giovane Simone lo sa bene di non sentirsi un “bambino prodigio”, e lo conferma a Mimmo Cantalupo di aviglianonline.eu: “ Sono un ragazzo che conduce una vita normale: giochi, amicizie e, naturalmente, studio. Per diventare un bravo violinista devi apprendere la tecnica e, per questo, occorrono ore di applicazione giornaliera. Anche se per essere eccelsi, a volte, la devi dimenticare la tecnica.”. Dire che siamo di fronte ad un talento immenso, è ancora poco; Simone ha tutto per diventare un idolo degli ascoltatori di musica classica e, se si cimenta, anche di quelli di musica leggera. Averlo visto ed ascoltato con il suo violino sul palcoscenico, mi è sembrato di assistere alla meraviglia di un uragano. Con la sua musica, tra il ricreato e il reinventato, ha fatto rivivere la musica come un’anima rafforzata da una perizia tecnica, mescolata all’estro assolutamente straordinario. Il suo modo di suonare virtuoso è stato capace di far sembrare semplice quello che, invece, crea difficoltà insormontabili per i più. Tredici anni, tecnica prodigiosa e talento musicale fuori dal comune: questo il profilo del giovane Simone Spadino Pippa.
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28/01/2014 - autore: Enzo Claps |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |