Amministrazione e Volontari insieme per la sterilizzazione
Sterilizziamo i cani e avremo meno randagi. Non è uno slogan, ma è il significato di fondo della campagna di sensibilizzazione per contrastare il randagismo, che il Comune di Avigliano, grazie a tanti volontari aviglianesi sostenuti da associazioni già esistenti, è pronto ad avviare. L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vito Summa e dal Vicesindaco con delega ai lavori pubblici e all’ambiente, Antonio Bochicchio, sta cercando di intervenire, su tutto il territorio e su più fronti, per incentivare la sterilizzazione e promuovere iniziative per favorire l'applicazione del microchip di riconoscimento, obbligatorio per i cani padronali e per i randagi catturati.“L’obbligo di sterilizzazione per cani randagi maschi e femmine – sostiene Bochicchio - è una pratica che, se ben adottata e programmata, può ridurre sensibilmente il fenomeno del randagismo, in quanto determina una limitazione controllata delle nascite.” L’assessore Bochicchio sottolinea che “in particolare la Finanziaria 2007 ha stabilito che le Regioni e le Province, nell’ambito della programmazione regionale, devono dare priorità ai piani di controllo delle nascite, destinando una quota non inferiore al 60% delle risorse stanziate per la lotta al randagismo, attraverso le sterilizzazioni, dove si richiede questo tipo di pratica, oppure ricercare altre iniziative tese a prevenire il fenomeno.” In conclusione Bochicchio rivolge “un ringraziamento ai volontari, che stanno dimostrando di essere veri amanti dei cani abbandonati o meno. Di razza o meno. E in attesa dell’apertura a breve del canile comunale che, dopo tante false partenze, annunciate con fittizie inaugurazioni, questa volta, grazie all’impegno di tutti i preposti, sarà operativo e i volontari, in sinergia con l’amministrazione comunale, se ci sono gli estremi di legge, lo gestiranno per il vantaggio di tutta la comunità aviglianese.” La sfida è stata lanciata, sperando che rispondano in tanti, poiché si tratta, innanzitutto, di una sfida di civiltà. Si inizia con la sterilizzazione. I primi sono cinque cuccioli: esemplari di femmina, razza pastore maremmano, abbandonati maldestramente nella cava di “Ciaccion’”, e sopravvissuti grazie ai volontari che, tutti i giorni, raggiungono la zona per portare loro da mangiare. Ora sono diventati le mascottes della zona, frequentata da numerosi amanti delle lunghe passeggiate.
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20/02/2014 - autore: Enzo Claps |
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA |