Confermate le misure cautelari per Fiore, Brindisi, Santoro & co.
Rigettati i ricorsi e confermato l’impianto d’accusa. Tranne per un caso: l’assessore di Avigliano potrà tornare nel suo paese dopo «l’esilio» che aveva disposto il gip di Potenza. Le altre misure cautelari, di cui tre ai domiciliari, sono state confermate dai giudici del Tribunale del Riesame di Potenza che, ieri pomeriggio, hanno depositato la loro decisione Rimarranno ai domiciliari il consigliere comunale di Potenza, Rocco Fiore (Pd), di 38 anni - candidato «renziano» alle primarie del Pd per la scelta del segretario nazionale e dei candidati al Parlamento - indagato, però, nella carica di responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Avigliano; Giuseppe Brindisi, 53 anni, dirigente del Comune di Potenza e segretario regionale della Basilicata dei Verdi (entrambi sono difesi dallo studio Pace); l’imprenditore Bartolo Santoro (difeso dall’avvocato Donatello Cimadomo), 36 anni, amministratore dell’omonima azienda edile (per Santoro è stato annullato uno dei capi d’imputazione legati alla turbata libertà degli incanti). Per altre due persone era stato disposto il divieto di dimora nei comuni di residenza per l’assessore comunale di Pietragalla, Canio Romaniello (47) e per l’architetto del Comune di Brienza, Michele Giuseppe Palladino (54). Depositato solo l’annullamento del divieto di dimora per per il consigliere e assessore comunale di Avigliano Emilio Colangelo, 30 anni, e quello per l’imprenditore Donato Colangelo (43), del capoluogo lucano, che doveva rispettare l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La Procura di Potenza, diretta da Laura Triassi, ha messo le mani su un sistema finalizzato a convogliare lavori pubblici verso un numero ristretto di aziende, potendo contare anche sulla complicità di funzionari e amministratori locali. Il raggio d’azione dell’operazione - denominata «Vento del Sud» - coinvolge Potenza, Pietragalla, Avigliano e Brienza. Nell’ambito dell’inchiesta sono stati inviati anche 13 avvisi di conclusione delle indagini per imprenditori, amministratori locali e funzionari tra i quali i sindaci di Pietragalla, Rocco Iacovera, e Brienza, Pasquale Scelzo, e l’assessore comunale alle attività produttive di Avigliano Donato Sabia. Sono accusati, a vario titolo, di aver creato un meccanismo grazie al quale controllare le varie fasi delle gare d’appalto in provincia, decidendo a priori chi doveva aggiudicarsi i lavori. Le ipotesi di reato contestate sono di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione propria ed impropria, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso di ufficio, falsità ideologica in atti pubblici, distruzione ed occultamento di atti veri, sub-appalto non autorizzato, false dichiarazioni al pm. Nel mirino degli investigatori, in particolare, sono finiti i lavori di riqualificazione dell’ex campo sportivo di Lagopesole (226.724 euro), i lavori della scuola elementare e media di via del Popolo, a Potenza (340.156), la messa in sicurezza della scuola Spaventa Filippi di Avigliano, la realizzazione di un impianto fotovoltaico connesso alla rete elettrica della casa comunale di Pietragalla (116.209).
|
14/03/2014 - autore: Fabio Amendolara |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |